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Location per eventi e cerimonie

L’Ente di gestione delle aree protette del Ticino e del Lago Maggiore con sede a Cameri gestisce oggi più di 20 aree protette del quadrante nord-orientale del Piemonte, situate sul territorio di 60 comuni nelle province di Verbania, Novara, Vercelli e Biella.
Alla funzione di tutela e salvaguardia di ecosistemi, habitat e relative popolazioni animali e vegetali si associa una funzione didattica, conoscitiva e promozionale verso il pubblico del patrimonio naturale nella sua unicità, così come di promozione culturale di svariate iniziative ed eventi.

In tale ottica l'Ente rende disponibili quattro principali location, che possono essere richieste per particolari eventi: la Villa Picchetta di Cameri, il Mulino Vecchio di Bellinzago Novarese, Cascina Emilia del Parco Burcina e la Tenuta Economia di Albano Vercellese, sede del Parco Naturale delle Lame del Sesia.

Per informazioni e richieste scrivere a: promozione@parcoticinolagomaggiore.it

In particolare, per la prenotazione degli spazi di Villa Picchetta per matrimoni civili, è presente la modulistica dedicata nel paragrafo dedicato.




Villa Picchetta situata in Località Villa Picchetta, Cameri (NO), risale al XVI secolo, l'edificio è organizzato con una pianta ad "U" con torrette poste agli angoli ed è dominato, al centro, da un tiburio con lanterna.

Dalla sua postazione la villa osserva dall'alto la valle del Ticino, vista della quale si può principalmente godere da uno dei suoi tre giardini, altro elementi di spicco sono la Sala Ottagonale con i suoi affreschi ed il camino nella Sala Est.

La storia della villa, come già accennato inizia nel 1575 con la sua acquisizione (assieme ai terreni circostanti) da Lucrezia Cioccara, nobildonna di origini milanesi, moglie di Francesco Cid, che fu un generale per l'esercito spagnolo. Il nipote di Lucrezia lasciò poi la Villa all'Ordine dei Gesuiti che effettuarono svariati ampliamenti sulla base del nucleo cinquecentesco, la villa rimase con loro fino alla soppressione dell'ordine nella seconda metà del XVIII secolo. Quindi il complesso, dopo un breve periodo di abbandono, divenne quindi proprietà della famiglia Natta d’Alfiano che effettuò alcuni restauri. Nel 1833 la villa fu venduta e per successive vendite e eredità la proprietà della villa venne suddivisa varie volte, fino al 1989 quando le varie proprietà vennero riunificate dal Parco del Ticino.

La Villa, dopo il restauro delle parti architettoniche e dei giardini serve ad oggi non solo come sede legale dell’ Ente, ma anche da teatro di vari eventi quali, convegni, concerti, esposizioni, mostre, serate divulgative ed altri appuntamenti culturali.

In virtù di un’apposita convenzione, stipulata con il Comune di Cameri, Villa Picchetta, storica sede dell’Ente, può ospitare matrimoni civili: un’occasione da cogliere per vivere un matrimonio singolare, nel fascinoso scenario della seicentesca villa, all'interno delle grandi sale dell’Ottagono e del Camino, oppure nel verde dei rigogliosi giardini all'ombra di un maestoso cedro.
Il Mulino Vecchio di Bellinzago è uno dei tanti mulini ad acqua che sono stati costruiti nella valle del Ticino; oggi è l’unico funzionante e in buono stato di conservazione. Con il contributo della Regione Piemonte il Mulino è diventato un Centro regionale di Educazione Ambientale.

L’esistenza del Mulino in questa posizione risale al periodo tra il 1484 Anno dello scavo della Roggia Molinara e il 1545 dove il Mulino risulta in un inventario dei beni di Ippolito Sforza del Mayno, in un secondo momento il Mulino venne riscattato dalla comunità di Bellinzago e se e trovano descrizioni precise quali una comunicazione di rifacimento che risalgono al Settecento, come testimonia la data 23 Marzo 1718, presente sul muro esterno rivolta verso la roggia. Poi confiscato dal Demanio Napoleonico nel 1813/14, il Mulino venne in seguito venduto a vari privati, fino a che nel 1985 vi fu la cessione da parte del mugnaio Ambrosetti al Consorzio Piemontese Parco Naturale della Valle del Ticino

Il Mulino ospita un’esposizione permanente comprendente documentazione storica e oggetti legati all’attività agricola e molitoria, che occupa il primo piano dell’edificio, allestita per illustrare gli aspetti del territorio legati all’utilizzo dei mulini ad acqua, che rappresentano delle entità produttive essenziali per l’economia agricola della valle del Ticino.
La sala delle macine, dove sono conservati impianti e macchinari del Mulino, è la parte più significativa dell’intero complesso: ci si può immergere nell’atmosfera del vecchio edificio, dimenticando il tempo trascorso. Insieme alle tre ruote idrauliche esterne in ferro l’attrezzatura per la macinazione delle granaglie è tuttora funzionante e in buono stato di conservazione ed è possibile, grazie all’acqua della Roggia Molinara, azionare la ruota che attraverso una serie di ingranaggi trasmette il movimento alle grandi macine di pietra che producono la farina.

Accanto alla sala macine si trovano la cucina e il forno per cuocere il pane, utilizzato dall’ ultimo mugnaio Ambrosetti fino a alcuni decenni fa. Al piano terra è stata ricavata, nella vecchia stalla, una sala attrezzata per laboratori didattici, per esposizioni temporanee o per la visione di audiovisivi per integrare le visite guidate.
Dalla primavera all’autunno il Mulino Vecchio è sede di numerosi eventi e manifestazioni culturali ed è meta di scolaresche che vi si recano per le attività di educazione ambientale.

Lo spazio esterno consente al visitatore sosta e ristoro grazie alla presenza di una piccola area con panche e tavoli ed ai servizi igienici accessibili anche ai disabili. Due parcheggi e una seconda area attrezzata si trovano a breve distanza. La struttura è completata da un percorso guidato che offre la possibilità di osservare alcuni fra gli ambienti naturali più tipici del Parco.
Il Mulino si raggiunge in bicicletta (o a piedi) da Villa Picchetta di Cameri, sede dell’Ente (da cui dista circa 8 km) percorrendo tre tratti di pista ciclabile, oppure con mezzi a motore dal paese di Bellinzago (NO), imboccando la Via Ticino al semaforo e seguendo le frecce di segnalazione di colore marrone.
Il centro visita del Parco Burcina coincide con la sua sede, la Cascina Emilia.

La nuova sede del Parco dispone di:
- una funzionale aula didattica fornita di materiale audiovisivo e multimediale e microscopio ottico
biblioteca e centro di documentazione dei giardini storici con oltre 1000 volumi di carattere naturalistico-ambientale
- vetrine con animali tassidermizzati (oltre 100 specie di uccelli e altri) di notevole interesse didattico e naturalistico
- una interessante "xiloteca" (raccolta di campioni di legni), che vuol far risaltare le caratteristiche e le proprietà di cortecce e tasselli delle diverse essenze botaniche, troppo spesso confuse e trascurate.
Il complesso si situa nel settore est dell’abitato di Albano, lungo via XX Settembre, che conduce dalla piazza centrale all’ingresso del Parco Lame del Sesia.
La tenuta si sviluppa in un’ampia area fronteggiante il castello, dalla quale è separata dalla via pubblica, e con il quale è legata dalla antica e comune appartenenza al nucleo patrimoniale della famiglia Arborio Gattinara, qui attestata – prima a livello feudale e, a partire dal XIX secolo, quale maggiore proprietaria fondiaria – dal XIV
secolo.

Alla famiglia è da riportare pertanto la realizzazione del complesso, inquadrabile in un più vasto programma di ristrutturazione agraria che comporta, nel corso del XIX secolo, la pianificazione di un’azienda razionale, destinata ad ospitare – coerentemente con le impostazioni agricole del momento – le colture cerealicole (ed in particolare la risicoltura) affiancate all’allevamento stabile.

Oggi il complesso, sede del Parco Naturale delle Lame del Sesia, si presenta con alcuni edifici completamente ristrutturati ed è divenuto centro di accoglienza e di fruizione ricreativa, didattica e scientifica.
Un ampio salone può ospitare congressi, corsi di aggiornamento, attività di proiezione e di documentazione, mentre un'altra parte del complesso ospita il Museo del Parco, che propone un’ampia collezione ornitologica di circa 500 esemplari della fauna tipica della pianura padana.
Il museo è visitabile solamente su appuntamento.

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