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Biodiversità

Il termine biodiversità (traduzione dall’inglese biodiversity, a sua volta abbreviazione di biological diversity) è stato introdotto per la prima volta dall'entomologo americano Edward O. Wilson nel 1988.
Tale parola indica la varietà e la variabilità degli organismi viventi e dei sistemi ecologici in cui essi vivono.
Secondo la Convenzione ONU sulla Diversità Biologica è possibile individuare la diversità biologica a livello genetico (sub-α biodiversità), specifico (α biodiversità), di habitat (β biodiversità) e di ecosistemi (γ biodiversità).
Tale varietà non si riferisce solo alla forma e alla struttura degli esseri viventi, ma include anche la diversità in termini di abbondanza, distribuzione e interazioni tra le diverse componenti dell’ecosistema.

L’Ente di Gestione delle Aree Protette del Parco del Ticino e Lago Maggiore gestisce oggi 16 aree protette situate nella porzione nordorientale del Piemonte. Queste zone costituiscono delle aree naturali inserite in un contesto sottoposto ad una notevole pressione antropica. Le macro aree attualmente gestite dall’Ente sono: il Parco Naturale della Valle del Ticino, le aree protette lungo la sponda piemontese del Lago Maggiore, le aree protette lungo il fiume Sesia, le aree protette del Biellese, quelle delle Baragge e quelle del Lago d’Orta. L’eterogeneità degli ambienti che si trovano in questa zona del Piemonte rappresentano un mosaico di oasi naturali ricche di biodiversità. In questi ecosistemi infatti ritroviamo i classici ambienti ripariali lungo il corso dei principali fiumi come la Sesia e il Ticino, mentre prati aridi e le brughiere caratterizzano le riserve naturali delle Baragge. Lungo la valle del Ticino si trova una tra le foreste planiziali primarie meglio conservate, contornata da paesaggi agrari tradizionali che rappresentano tipici ecosistemi seminaturali come risaie e marcite, che rivestono grandissima importanza per l’avifauna acquatica, nidificante e migratrice.

BOSCHI
I boschi del Parco del Ticino costituiscono l’ultima e la più importante vasta aree forestale della Pianura Padana piemontese. Essi possono essere suddivisi in numerose tipologie a seconda che siano caratteristici delle zone più asciutte e più umide; differenze vegetazionali sono dovute inoltre al differente utilizzo e alla diversa composizione dei terreni. Anche la dinamica evolutiva e il mutamento dell’alveo fluviale nel tempo, conseguente ai periodi di piena, hanno permesso il popolamento di alberi ad alto fusto che hanno occupato precise fasce parallele alle rive. Dal punto di vista strutturale possiamo distinguerne tre strati: lo strato arboreo, lo strato arbustivo e lo strato erbaceo. Le zone boschive più estese sono dominate dalle latifoglie: nei versanti più alti svettano farnia ( Quercus robur ), olmo ( Ulmus minor ) e carpino bianco ( Carpinus betulus ). Sono presenti anche tiglio ( Tilia cordata ) e l’alloctona quercia rossa ( Quercus rubra ). Un secondo livello vegetazionale è formato da alberi più piccoli come acero campestre ( Acer campestre ), orniello ( Fraxinus ornus ) e salicone ( Salix caprea ). Nello strato arbustivo sono comuni nocciolo ( Corylus avellana ), prugnolo selvatico ( Prunus spinosa ), melo selvatico ( Malus sylvestris ), rovo ( Rubus sp. ) e ligustro ( Ligustrum vulgare ). Dove la quantità di luce che gli alberi lasciano filtrare è poca troviamo pungitopo ( Ruscus aculeatus ), felce aquilina ( Pteridium aquilinum ) e felce regale ( Osmunda regalis ). Nello strato erbaceo troviamo bucaneve ( Galanthus nivalis ), mughetto ( Convallaria majalis ), primula ( Primula vulgaris ), pervinca minore ( Vinca minor ), dente di cane ( Erythronium dens-canis ) e numerose altre specie nemorali.

ZONE UMIDE
I corsi d’acqua creano una serie di ambienti particolarmente ricchi di biodiversità. Fino a duemila anni fa le zone umide occupavano la maggior parte della Pianura Padana; in seguito le numerose opere di bonifica ne hanno ridotto notevolmente la superficie. Le zone umide si possono a loro volta suddividere in due bio-ambienti differenti. Nell’area centromeridionale del Parco si colloca la fascia dei fontanili e delle risorgive, caratterizzati da acqua pulita e cristallina che ospita crescione acquatico ( Nasturtium officinale ), sedano d’acqua ( Helosciadium nodiflorum ), gamberaja maggiore ( Callitriche stagnalis ), menta acquatica ( Mentha aquatica ) e veronica d’acqua ( Veronica beccabunga ). Ai margini dei corsi d’acqua si trovano invece lanche e mortizze, caratterizzate da acqua stagnante e colonizzate dalla ninfea bianca ( Nymphaea alba ) e dal nannufero (Nuphar lutea ). Il pelo dell’acqua è spesso ricoperto da erba tinca ( Potamogeton lucens ), millefoglio acquatico ( Myriophyllum spicatum ) e lingua d’acqua ( Potamogeton natans ).

BARAGGE
Baraggia è il tipico termine piemontese col quale si definiscono gli altopiani di brughiera che si estendono ai piedi della fascia collinare che precede le Alpi. Si può comunque affermare che le baragge non siano altro che residui di antiche pianure costituite da depositi di detriti fluvioglaciali accumulati a seguito dell’erosione di zone montuose e collinari. Questo processo, risalente ad un periodo tra i 750.000 e i 135.000 mila anni fa, ha permesso la creazione di questi ambienti caratterizzati dal tipico aspetto di brughiera, dominata dal brugo ( Calluna vulgaris ) e arricchita da altre specie arbustive quali Cytisus scoparius , Ulex europaeus , Erica arborea. Sono presenti anche felce aquilina ( Pteridium aquilinum ), le ginestre Genista germanica e G. tinctoria , mirtillo nero ( Vaccinium myrtillus ), le erbacee Molinia arundinacea e Arnica montana. Un tempo le baragge occupavano tutta la fascia pedemontana, mentre ora sopravvivono in frammenti sparsi, sempre più minacciati dall’attività umana e dall’avanzamento di vegetazione infestante.

I Boschi
QUERCUS ROBUR (FARNIA): Grande albero deciduo proprio dell’Europa, della Gran Bretagna, della Russia orientale, dell’Asia Sudoccidentale e dell’Africa Settentrionale. La farnia è molto longeva e può infatti vivere oltre 800 anni. Raggiunge e supera i 30 m di altezza. Fiorisce in maggio e i fiori femminili sono visibili all’estremità dei nuovi getti. Le ghiande, lunghe da 1,8 a 3 cm, sono portate su lunghi peduncoli e cadono in ottobre.

ULMUS MINOR (OLMO COMUNE): Originario dell’Europa, dell’Arica Settentrionale e dell’asia Sudoccidentale, è frequente in Italia. È alto circa 30 m e ha rami eretti che danno forma di cupola alla chioma. Fiorisce in marzo; i frutti, lunghi circa 1,8 cm, presentano il seme prossimo all’apice, che è incavato. Le foglie sono di orma variabile, ma sempre di colore verde vivo e brillante sulla pagina superiore e con ciuffi di lanugine alle ascelle di quella inferiore. La corteccia è bruno grigiastra con lunghe rughe e solcature.

CARPINUS BETULUS (CARPINO COMUNE): Originario dell’Asia Minore e dell’Europa, comprese le regioni sudorientali dell’Inghilterra, viene coltivato in Europa e nell’America Settentrionale come arbusto da siepe, nei parchi e per alberature stradali. Il suo legno è duro, a grana fine. Può raggiungere un’altezza di 19 m. fiorisce in marzo: gli amenti maschili sono lunghi 3,7 cm, quelli femminili sono più piccoli e spuntano all’estremità dei nuovi rametti. Le foglie in autunno assumono una vivace colorazione gialla. La corteccia è di colore grigio a strisce brune, screpolata o solcata verticalmente.

TILIA CORDATA (TIGLIO SELVATICO): Originario dell’Europa, della Gran Bretagna, delle regioni caucasiche e della Siberia, viene piantato nei parchi e nei giardini, lungo le strade ed è particolarmente utile nelle città e nei centri urbani: questo tipo di impiego è ampiamente realizzato in Italia. È alto fino a circa 30 m. Fiorisce all’inizio di luglio: i fiori misurano circa 1,2 cm di diametro e sono generalmente riuniti in infiorescenze di 5-10 fiori dal profumo mielate, intenso e piacevole. Le foglie lunghe da 3,7 a 7 cm, sono di colore verde scuro sulla pagine superiore e più pallide su quella inferiore, la quale presenta ciuffetti di peli di color ruggine alle ascelle delle nervature alla base della lamina fogliare. La corteccia è liscia e grigia e con gli anni diventa grigio scura, si fessura in ampie fenditure e si sfalda.

QUERCUS RUBRA (QUERCIA ROSSA): Albero a foglie caduche originario della metà orientale dell’America Settentrionale, dalla Florida centrale e Texas al Canada settentrionale. Tra le querce americane importate in Europa è la migliore per il suo sviluppo: i giovani alberi crescono ad una media di 2,5 m ogni anno. Questo albero è alto da 18 a 25 m. Fiorisce in maggio: i fiori femminili sono rossi e sono situati all’ascella delle giovani foglie. Le ghiande, lunghe 1,8 cm, impiegano due anni per maturare e cadono in ottobre. Le foglie, lunghe da 10 a 22,5 cm, sono di un bel colore giallo vivo per le prime tre settimane; in autunno assumono poi una colorazione rosso cupo volgente al bruno.

ACER CAMPESTRE (ACERO OPPIO, LOPPIO, CHIOPPO, TESTUCCIO): Originario dell’Europa, della Gran Bretagna, è frequente anche in Italia, ed è spesso reperibile come arbusto o come siepe. Raggiunge un’altezza di 5-9 m, talvolta anche maggiore. I fiori sono ermafroditi, raggruppati in infiorescenze erette lunghe circa 10 cm, e sbocciano da fine aprile all’inizio di maggio, sviluppandosi poi in frutti alati penduli. Le foglie in autunno assumono una colorazione giallo dorata, poi volgono al rosso.

FRAXINUS ORNUS (ORNIELLO, FRASSINO DELLA MANNA): Originario dell’Europa meridionale e dell’Asia Minore, è coltivato in molte regioni d’Europa come albero ornamentale. Dalla corteccia geme una sostanza densa e dolce: la manna, impiegata come blando lassativo. L’albero è alto fino a 15-20 m. I fiori si aprono a maggio e formano dense infiorescenze a grappolo lunghe circa 7,5-10 cm. I frutti sono stretti, lunghi circa 2,5 cm. Le foglie sono composte da 5-9 foglioline dentate e sono di forme e dimensioni piuttosto variabili.
SALIX CAPREA (SALICE, SALICONE): Alberetto o arbusto dell’Europa e dell’Asia Nordorientale, è frequente in Italia; raggiunge un’altezza di 10 m, ma è spesso cespuglioso. I fiori femminili maturano capsule che si aprono in maggio liberando semi pelosi. Le foglie
sono larghe rispetto al tipico salice, con picciolo rosso. Spesso la loro pagina inferiore è ricoperta da peli grigi. Anche i nuovi getti sono dapprima pelosi, poi diventano rosso-bruno brillante.

CORYLUS AVELLANA (NOCCIUOLO): Proprio dell’Asia occidentale, dell’Arica Settentrionale, dell’Europa e della Gran Bretagna, viene coltivato per i frutti commestibili e come pianta da siepe. In natura forma macchie alte da 4 a 6 m; assume talvolta anche forma arborea. Gli amenti maschili crescono fino a misurare 3,7-6 cm e liberano il polline in febbraio e marzo; i fiori femminili sono piccoli e presentano ciuffi di stili rossi. I frutti maturano in ottobre e sono ottimi. Le foglie sono ruvide e un po’ pelose sulla pagina inferiore.

PRUNUS SPINOSA (PRUGNOLO SPINOSO, PRUGNOLO SELVATICO): Alberetto o cespuglio deciduo, spinoso, originario dell’Europa, della Gran Bretagna e dell’Asia Settentrionale; è molto frequente in Italia lungo le siepi campestri. I suoi frutti, asprigni e acidi, possono essere utilizzati per colorare ed insaporire il gin. Sono violaceo scuri esternamente e hanno polpa giallastra. Come arbusto è alto 4,5 m, ma può raggiungere anche i 6 m. I fiori sono bianchi e sbocciano in-marzo aprile, prima delle foglie. Le foglie sono piccole, ovaliappuntite, con margini seghettati; la nervatura mediana sulla pagina inferiore della foglia è lanuginosa. I rami portano spine rigide, lunghe ed acuminate.

MALUS SYLVESTRIS (MELO SELVATICO): Originario dell’Europa e della Gran Bretagna, lo si trova lungo le siepi e i boschetti. Viene coltivato raramente, benché sia certamente parente del melo dei frutteti. Può essere alto fino a 9 m. I fiori sbocciano a fine maggio e sono grandi circa da 2,5 a 3,7 cm. I frutti maturano in settembre o ottobre assumendo spesso sfumature di colore rosso-arancione. Il picciolo delle foglie è parzialmente rosso e i rami portano talvolta qualche spina. La corteccia è di colore bruno e fessurata in squame quadrangolari.

RUBUS SP (ROVO): Sono arbusti spinosi a densa chioma alti fino a 2,5 metri, provvisti di robuste radici pollonifere, con lunghi rami arcuati di colore rosso vinoso e forniti di aculei rivolti verso il basso. Le foglie sono composte da 3-5 foglioline dentate, di colore verde nella pagina superiore, tormentose bianche nella parte inferiore. I fiori sono riuniti in grappoli composti provvisti di fiori a 5 petali rosei o bianchi. Il frutto è un sorosio, composto da piccole drupe di colore nero lucido, dolci a maturità.

LIGUSTRUM VULGARE (LIGUSTRO COMUNE): arbusto autoctono a foglia caduca con accrescimento contenuto, sviluppo lento e compatto. Difficilmente supera un paio di metri di altezza, anche nelle condizioni più fertili. Bella fioritura primaverile bianca e profumata, da cui si originano abbondanti bacche violacee estive.

RUSCUS ACULEATUS (PUNGITOPO): É una pianta originaria dell'Europa. Esso nasce spontaneamente nel nostro clima. Il Ruscus aculeatus è un arbusto di piccole dimensioni: l’altezza può variare da 30 a 100 cm. I suoi steli cilindrici si mantengono verdi in ogni stagione; da questi si dipartono formazioni dette cladodi, molto simili a foglie: in realtà si tratta di fusti trasformati. Hanno assunto una forma piatta, ovale e dalla punta acuminata. Sono di un bel verde scuro lucido e permangono sulla pianta anche durante la stagione fredda. I fiori, sono di color bianco-verdastro o malva, poco appariscenti. Appaiono tra aprile e maggio; negli individui femminili, durante l’inverno, si trasformano poi in frutti, cioè grosse bacche rotonde di color rosso acceso. In ognuna sono contenuti 2 o 3 semi.

PTERIDIUM AQUILINUM (FELCE AQUILINA): È una pianta erbacea perenne di notevole sviluppo, può raggiungere anche i 2 m d'altezza. Provvista di un grosso rizoma strisciante, da cui emergono le fronde annuali. Le fronde hanno un profilo triangolare e sono lunghe anche fino a 1 m, con larghezza maggiore che può superare i 50 cm; sono pennate, con 2-3 ordini di divisioni. Le divisioni più piccole sono oblunghe, più o meno allungate, con margine generalmente intero. In autunno il colore vira dal verde al rossastro. Specie cosmopolita, diffusa in tutte le regioni temperate e subtropicali, sia nell'emisfero settentrionale sia in quello meridionale, in Italia è presente in tutto il territorio, comprese le isole, dal livello del mare fino ad oltre i 2000 metri di altitudine. Vegeta su suoli a matrice silicea, anche aridi, nei boschi,
nelle macchie e nei pascoli. Nelle radure e nei pascoli può formare estese e fitte coperture fino a diventare una vera e propria infestante. Per le sue proprietà tossiche è una pianta infestante dei pascoli.

OSMUNDA REGALIS (FELCE REGALE): È largamente diffusa in tutta l'Europa occidentale, ma è presente in stazioni isolate anche nell'est Europa, in Svezia, Polonia e Turchia. In gran parte d'Europa è in regresso a causa della riduzione delle zone umide, mentre in alcune zone di grande diffusione in Italia ha addirittura rischiato l'estinzione a causa del prelievo indiscriminato di pani di terreno contenenti l'apparato radicale della pianta per ricavarne la cosiddetta osmunda, ovvero terreno per la coltivazione delle orchidee, ad opera di floricoltori. Vegeta nei terreni umidi ed acidi, in particolare boschi igrofili, paludi. Si tratta di una pianta erbacea decidua con fronde separate fertili e sterili. I rami sterili raggiungono i 160 cm di altezza e una larghezza di 30-40 cm. Le fronde sono larghe, bipennate, con 7-9 coppie di pinne lunghe fino a 30 cm; ciascuna pinna possiede 7-13 pinnule lunghe 2,5-6,5 cm e larghe 1-2 cm. Le fronde fertili sono più basse ma di portamento più eretto, alte 20-50 cm con perlopiù 2-3 coppie di pinne sterili alla base, e in cima 7-14 coppie di pinne fertili coperte di fitti accumuli di sporangi, detti sori.

GALANTHUS NIVALIS (BUCANEVE): Piccola bulbosa perenne diffusa in tutta Europa. É un fiore delicato e particolare, che, come suggerisce il nome, sboccia in pieno inverno nei boschi, anche se innevati; il fogliame si sviluppa a ciuffi, è di colore verde, leggermente carnoso, eretto. Dal centro del ciuffo i foglie si ergono alcuni fusti sottili che portano piccoli fiori campanulati. I fiori di bucaneve presentano tre petali interni, piccoli, spesso striati di verde brillante, e tre petali esterni, lunghi quasi il doppio.

CONVALLARIA MAJALIS (MUGHETTO): Piccola perenne rizomatosa, originaria dell'Europa e dell'Asia, dove è diffusa nei boschi di pianura e di media collina. I rizomi carnosi si sviluppano allargandosi poco profondamente, ognuno di essi produce due foglie lanceolate, larghe ed erette, leggermente carnose, di colore verde, solcate da venature poco profonde; sottili stoloni si dipartono da ogni rizoma, dando origine a piccole colonie di piante, abbastanza fitte. In primavera inoltrata tra le due foglie si sviluppa un sottile fusto eretto, che porta alcuni fiorellini di colore bianco, a forma di campanula, intensamente profumati; presentano sei piccoli lobi, ripiegati verso l'esterno del fiore. In estate ai fiori seguono piccoli frutti tondeggianti, di colore rosso, che contengono alcuni semi scuri.

PRIMULA VULGARIS (PRIMULA): È una pianta erbacea perenne acaule (ossia i fiori e le foglie nascono direttamente dal rizoma sottostante). La fioritura è unica nel corso dell'anno (sono piante “monocarpiche” = un solo frutto nell'arco della stagione). L'altezza varia da 8 – 15 cm. Le foglie sono spiralate in rosetta (sono presenti solo le foglie basali o radicali). Sono obovate , attenuate verso il picciolo, che è breve e allargato, ossia alato, con la pagina superiore glabra di colore verde chiaro e quella inferiore villosa e di colore grigio-verde; la superficie è rugosa-reticolata e irregolarmente dentata. Il margine della foglia è ripiegato verso il basso (specialmente da giovani), mentre l'apice è arrotondato. Dimensioni delle foglie alla fioritura (s'ingrandiscono ulteriormente fino al doppio nel corso della stagione): larghezza 1-2 cm; lunghezza 5-9 cm.

VINCA MINOR (PERVINCA MINORE): Originario dell'Europa e dei Tropici. Il suo nome deriva dal latino vincire cioè legare perché i fusti si intrecciano nella terra. La pianta erbacea è caratteristica del sottobosco. La sua altezza è di 10-30 cm, la larghezza arriva ad 1 m, ha portamento strisciante e forma apprezzati tappeti erbosi. Le foglie sono ovali e lanceolate, di colore verde intenso e lucido. I fiori, larghi 2 cm, sono di una particolare tonalità di azzurrovioletto chiamato proprio blu pervinca, con corolla a 5 lobi con l'apice che presenta una sorta di taglio obliquo. Esistono anche varietà con fiori bianchi, azzurrognoli, porpora e rosso vino. La pianta fiorisce a partire dalla primavera e prosegue per tutta l'estate.

ERYTHRONIUM DENS-CANIS (DENTE DI CANE): Diffuso prevalentemente in Europa ed in Asia; poche specie sono presenti in Italia, soprattutto nei boschi collinari del centro nord, in particolare nelle faggete, dove si sviluppa anche allo stato selvatico. È una piccola perenne
bulbosa. Il bulbo ha una curiosa forma acuminata, simile ad un dente di cane, da cui il nome comune della pianta. Alla fine dell'inverno dal bulbo spuntano una o due foglie allargate, leggermente carnose, di colore verde, prive di picciolo, che presentano vistose maculature rosso porpora. Alle foglie segue un sottile fusto che porta grandi fiori rosati e bianchi, che sbocciano ripiegano i tepali verso l'esterno, dando vita ad un fiore decisamente molto bello e vistoso. I fiori del “Dente di Cane” assomigliano a quelli prodotti dal giglio.

QUERCUS ROBUR (FARNIA): Grande albero deciduo proprio dell’Europa, della Gran Bretagna, della Russia orientale, dell’Asia Sudoccidentale e dell’Africa Settentrionale. La farnia è molto longeva e può infatti vivere oltre 800 anni. Raggiunge e supera i 30 m di altezza. Fiorisce in maggio e i fiori femminili sono visibili all’estremità dei nuovi getti. Le ghiande, lunghe da 1,8 a 3 cm, sono portate su lunghi peduncoli e cadono in ottobre.

ULMUS MINOR (OLMO COMUNE): Originario dell’Europa, dell’Arica Settentrionale e dell’asia Sudoccidentale, è frequente in Italia. È alto circa 30 m e ha rami eretti che danno forma di cupola alla chioma. Fiorisce in marzo; i frutti, lunghi circa 1,8 cm, presentano il seme prossimo all’apice, che è incavato. Le foglie sono di orma variabile, ma sempre di colore verde vivo e brillante sulla pagina superiore e con ciuffi di lanugine alle ascelle di quella inferiore. La corteccia è bruno grigiastra con lunghe rughe e solcature.

CARPINUS BETULUS (CARPINO COMUNE): Originario dell’Asia Minore e dell’Europa, comprese le regioni sudorientali dell’Inghilterra, viene coltivato in Europa e nell’America Settentrionale come arbusto da siepe, nei parchi e per alberature stradali. Il suo legno è duro, a grana fine. Può raggiungere un’altezza di 19 m. fiorisce in marzo: gli amenti maschili sono lunghi 3,7 cm, quelli femminili sono più piccoli e spuntano all’estremità dei nuovi rametti. Le foglie in autunno assumono una vivace colorazione gialla. La corteccia è di colore grigio a strisce brune, screpolata o solcata verticalmente.

TILIA CORDATA (TIGLIO SELVATICO): Originario dell’Europa, della Gran Bretagna, delle regioni caucasiche e della Siberia, viene piantato nei parchi e nei giardini, lungo le strade ed è particolarmente utile nelle città e nei centri urbani: questo tipo di impiego è ampiamente realizzato in Italia. È alto fino a circa 30 m. Fiorisce all’inizio di luglio: i fiori misurano circa 1,2 cm di diametro e sono generalmente riuniti in infiorescenze di 5-10 fiori dal profumo mielate, intenso e piacevole. Le foglie lunghe da 3,7 a 7 cm, sono di colore verde scuro sulla pagine superiore e più pallide su quella inferiore, la quale presenta ciuffetti di peli di color ruggine alle ascelle delle nervature alla base della lamina fogliare. La corteccia è liscia e grigia e con gli anni diventa grigio scura, si fessura in ampie fenditure e si sfalda.

QUERCUS RUBRA (QUERCIA ROSSA): Albero a foglie caduche originario della metà orientale dell’America Settentrionale, dalla Florida centrale e Texas al Canada settentrionale. Tra le querce americane importate in Europa è la migliore per il suo sviluppo: i giovani alberi crescono ad una media di 2,5 m ogni anno. Questo albero è alto da 18 a 25 m. Fiorisce in maggio: i fiori femminili sono rossi e sono situati all’ascella delle giovani foglie. Le ghiande, lunghe 1,8 cm, impiegano due anni per maturare e cadono in ottobre. Le foglie, lunghe da 10 a 22,5 cm, sono di un bel colore giallo vivo per le prime tre settimane; in autunno assumono poi una colorazione rosso cupo volgente al bruno.

ACER CAMPESTRE (ACERO OPPIO, LOPPIO, CHIOPPO, TESTUCCIO): Originario dell’Europa, della Gran Bretagna, è frequente anche in Italia, ed è spesso reperibile come arbusto o come siepe. Raggiunge un’altezza di 5-9 m, talvolta anche maggiore. I fiori sono ermafroditi, raggruppati in infiorescenze erette lunghe circa 10 cm, e sbocciano da fine aprile all’inizio di maggio, sviluppandosi poi in frutti alati penduli. Le foglie in autunno assumono una colorazione giallo dorata, poi volgono al rosso.

FRAXINUS ORNUS (ORNIELLO, FRASSINO DELLA MANNA): Originario dell’Europa meridionale e dell’Asia Minore, è coltivato in molte regioni d’Europa come albero ornamentale. Dalla corteccia geme una sostanza densa e dolce: la manna, impiegata come blando lassativo. L’albero è alto fino a 15-20 m. I fiori si aprono a maggio e formano dense infiorescenze a grappolo lunghe circa 7,5-10 cm. I frutti sono stretti, lunghi circa 2,5 cm. Le foglie sono composte da 5-9 foglioline dentate e sono di forme e dimensioni piuttosto variabili.
SALIX CAPREA (SALICE, SALICONE): Alberetto o arbusto dell’Europa e dell’Asia Nordorientale, è frequente in Italia; raggiunge un’altezza di 10 m, ma è spesso cespuglioso. I fiori femminili maturano capsule che si aprono in maggio liberando semi pelosi. Le foglie
sono larghe rispetto al tipico salice, con picciolo rosso. Spesso la loro pagina inferiore è ricoperta da peli grigi. Anche i nuovi getti sono dapprima pelosi, poi diventano rosso-bruno brillante.

CORYLUS AVELLANA (NOCCIUOLO): Proprio dell’Asia occidentale, dell’Arica Settentrionale, dell’Europa e della Gran Bretagna, viene coltivato per i frutti commestibili e come pianta da siepe. In natura forma macchie alte da 4 a 6 m; assume talvolta anche forma arborea. Gli amenti maschili crescono fino a misurare 3,7-6 cm e liberano il polline in febbraio e marzo; i fiori femminili sono piccoli e presentano ciuffi di stili rossi. I frutti maturano in ottobre e sono ottimi. Le foglie sono ruvide e un po’ pelose sulla pagina inferiore.

PRUNUS SPINOSA (PRUGNOLO SPINOSO, PRUGNOLO SELVATICO): Alberetto o cespuglio deciduo, spinoso, originario dell’Europa, della Gran Bretagna e dell’Asia Settentrionale; è molto frequente in Italia lungo le siepi campestri. I suoi frutti, asprigni e acidi, possono essere utilizzati per colorare ed insaporire il gin. Sono violaceo scuri esternamente e hanno polpa giallastra. Come arbusto è alto 4,5 m, ma può raggiungere anche i 6 m. I fiori sono bianchi e sbocciano in-marzo aprile, prima delle foglie. Le foglie sono piccole, ovaliappuntite, con margini seghettati; la nervatura mediana sulla pagina inferiore della foglia è lanuginosa. I rami portano spine rigide, lunghe ed acuminate.

MALUS SYLVESTRIS (MELO SELVATICO): Originario dell’Europa e della Gran Bretagna, lo si trova lungo le siepi e i boschetti. Viene coltivato raramente, benché sia certamente parente del melo dei frutteti. Può essere alto fino a 9 m. I fiori sbocciano a fine maggio e sono grandi circa da 2,5 a 3,7 cm. I frutti maturano in settembre o ottobre assumendo spesso sfumature di colore rosso-arancione. Il picciolo delle foglie è parzialmente rosso e i rami portano talvolta qualche spina. La corteccia è di colore bruno e fessurata in squame quadrangolari.

RUBUS SP (ROVO): Sono arbusti spinosi a densa chioma alti fino a 2,5 metri, provvisti di robuste radici pollonifere, con lunghi rami arcuati di colore rosso vinoso e forniti di aculei rivolti verso il basso. Le foglie sono composte da 3-5 foglioline dentate, di colore verde nella pagina superiore, tormentose bianche nella parte inferiore. I fiori sono riuniti in grappoli composti provvisti di fiori a 5 petali rosei o bianchi. Il frutto è un sorosio, composto da piccole drupe di colore nero lucido, dolci a maturità.

LIGUSTRUM VULGARE (LIGUSTRO COMUNE): arbusto autoctono a foglia caduca con accrescimento contenuto, sviluppo lento e compatto. Difficilmente supera un paio di metri di altezza, anche nelle condizioni più fertili. Bella fioritura primaverile bianca e profumata, da cui si originano abbondanti bacche violacee estive.

RUSCUS ACULEATUS (PUNGITOPO): É una pianta originaria dell'Europa. Esso nasce spontaneamente nel nostro clima. Il Ruscus aculeatus è un arbusto di piccole dimensioni: l’altezza può variare da 30 a 100 cm. I suoi steli cilindrici si mantengono verdi in ogni stagione; da questi si dipartono formazioni dette cladodi, molto simili a foglie: in realtà si tratta di fusti trasformati. Hanno assunto una forma piatta, ovale e dalla punta acuminata. Sono di un bel verde scuro lucido e permangono sulla pianta anche durante la stagione fredda. I fiori, sono di color bianco-verdastro o malva, poco appariscenti. Appaiono tra aprile e maggio; negli individui femminili, durante l’inverno, si trasformano poi in frutti, cioè grosse bacche rotonde di color rosso acceso. In ognuna sono contenuti 2 o 3 semi.

PTERIDIUM AQUILINUM (FELCE AQUILINA): È una pianta erbacea perenne di notevole sviluppo, può raggiungere anche i 2 m d'altezza. Provvista di un grosso rizoma strisciante, da cui emergono le fronde annuali. Le fronde hanno un profilo triangolare e sono lunghe anche fino a 1 m, con larghezza maggiore che può superare i 50 cm; sono pennate, con 2-3 ordini di divisioni. Le divisioni più piccole sono oblunghe, più o meno allungate, con margine generalmente intero. In autunno il colore vira dal verde al rossastro. Specie cosmopolita, diffusa in tutte le regioni temperate e subtropicali, sia nell'emisfero settentrionale sia in quello meridionale, in Italia è presente in tutto il territorio, comprese le isole, dal livello del mare fino ad oltre i 2000 metri di altitudine. Vegeta su suoli a matrice silicea, anche aridi, nei boschi,
nelle macchie e nei pascoli. Nelle radure e nei pascoli può formare estese e fitte coperture fino a diventare una vera e propria infestante. Per le sue proprietà tossiche è una pianta infestante dei pascoli.

OSMUNDA REGALIS (FELCE REGALE): È largamente diffusa in tutta l'Europa occidentale, ma è presente in stazioni isolate anche nell'est Europa, in Svezia, Polonia e Turchia. In gran parte d'Europa è in regresso a causa della riduzione delle zone umide, mentre in alcune zone di grande diffusione in Italia ha addirittura rischiato l'estinzione a causa del prelievo indiscriminato di pani di terreno contenenti l'apparato radicale della pianta per ricavarne la cosiddetta osmunda, ovvero terreno per la coltivazione delle orchidee, ad opera di floricoltori. Vegeta nei terreni umidi ed acidi, in particolare boschi igrofili, paludi. Si tratta di una pianta erbacea decidua con fronde separate fertili e sterili. I rami sterili raggiungono i 160 cm di altezza e una larghezza di 30-40 cm. Le fronde sono larghe, bipennate, con 7-9 coppie di pinne lunghe fino a 30 cm; ciascuna pinna possiede 7-13 pinnule lunghe 2,5-6,5 cm e larghe 1-2 cm. Le fronde fertili sono più basse ma di portamento più eretto, alte 20-50 cm con perlopiù 2-3 coppie di pinne sterili alla base, e in cima 7-14 coppie di pinne fertili coperte di fitti accumuli di sporangi, detti sori.

GALANTHUS NIVALIS (BUCANEVE): Piccola bulbosa perenne diffusa in tutta Europa. É un fiore delicato e particolare, che, come suggerisce il nome, sboccia in pieno inverno nei boschi, anche se innevati; il fogliame si sviluppa a ciuffi, è di colore verde, leggermente carnoso, eretto. Dal centro del ciuffo i foglie si ergono alcuni fusti sottili che portano piccoli fiori campanulati. I fiori di bucaneve presentano tre petali interni, piccoli, spesso striati di verde brillante, e tre petali esterni, lunghi quasi il doppio.

CONVALLARIA MAJALIS (MUGHETTO): Piccola perenne rizomatosa, originaria dell'Europa e dell'Asia, dove è diffusa nei boschi di pianura e di media collina. I rizomi carnosi si sviluppano allargandosi poco profondamente, ognuno di essi produce due foglie lanceolate, larghe ed erette, leggermente carnose, di colore verde, solcate da venature poco profonde; sottili stoloni si dipartono da ogni rizoma, dando origine a piccole colonie di piante, abbastanza fitte. In primavera inoltrata tra le due foglie si sviluppa un sottile fusto eretto, che porta alcuni fiorellini di colore bianco, a forma di campanula, intensamente profumati; presentano sei piccoli lobi, ripiegati verso l'esterno del fiore. In estate ai fiori seguono piccoli frutti tondeggianti, di colore rosso, che contengono alcuni semi scuri.

PRIMULA VULGARIS (PRIMULA): È una pianta erbacea perenne acaule (ossia i fiori e le foglie nascono direttamente dal rizoma sottostante). La fioritura è unica nel corso dell'anno (sono piante “monocarpiche” = un solo frutto nell'arco della stagione). L'altezza varia da 8 – 15 cm. Le foglie sono spiralate in rosetta (sono presenti solo le foglie basali o radicali). Sono obovate , attenuate verso il picciolo, che è breve e allargato, ossia alato, con la pagina superiore glabra di colore verde chiaro e quella inferiore villosa e di colore grigio-verde; la superficie è rugosa-reticolata e irregolarmente dentata. Il margine della foglia è ripiegato verso il basso (specialmente da giovani), mentre l'apice è arrotondato. Dimensioni delle foglie alla fioritura (s'ingrandiscono ulteriormente fino al doppio nel corso della stagione): larghezza 1-2 cm; lunghezza 5-9 cm.

VINCA MINOR (PERVINCA MINORE): Originario dell'Europa e dei Tropici. Il suo nome deriva dal latino vincire cioè legare perché i fusti si intrecciano nella terra. La pianta erbacea è caratteristica del sottobosco. La sua altezza è di 10-30 cm, la larghezza arriva ad 1 m, ha portamento strisciante e forma apprezzati tappeti erbosi. Le foglie sono ovali e lanceolate, di colore verde intenso e lucido. I fiori, larghi 2 cm, sono di una particolare tonalità di azzurrovioletto chiamato proprio blu pervinca, con corolla a 5 lobi con l'apice che presenta una sorta di taglio obliquo. Esistono anche varietà con fiori bianchi, azzurrognoli, porpora e rosso vino. La pianta fiorisce a partire dalla primavera e prosegue per tutta l'estate.

ERYTHRONIUM DENS-CANIS (DENTE DI CANE): Diffuso prevalentemente in Europa ed in Asia; poche specie sono presenti in Italia, soprattutto nei boschi collinari del centro nord, in particolare nelle faggete, dove si sviluppa anche allo stato selvatico. È una piccola perenne
bulbosa. Il bulbo ha una curiosa forma acuminata, simile ad un dente di cane, da cui il nome comune della pianta. Alla fine dell'inverno dal bulbo spuntano una o due foglie allargate, leggermente carnose, di colore verde, prive di picciolo, che presentano vistose maculature rosso porpora. Alle foglie segue un sottile fusto che porta grandi fiori rosati e bianchi, che sbocciano ripiegano i tepali verso l'esterno, dando vita ad un fiore decisamente molto bello e vistoso. I fiori del “Dente di Cane” assomigliano a quelli prodotti dal giglio.
Fauna
Le aree di competenza dell’Ente di Gestione, grazie ad una notevole diversità ambientale, rappresentano sia un polmone verde che dei corridoi ecologici in grado di connettere l’area pedemontana del Verbano con le pianure agricole del fiume Po. Questo premette il mantenimento di ricchi habitat in grado di fornire sostentamento, rifugio e libertà di spostamento a numerose specie faunistiche, tra cui è possibile indicare i seguenti gruppi principali.

- MAMMIFERI
All’interno del parco si contano oltre 48 specie di mammiferi distribuite in rete diversificata a seconda dei diversi caratteri ambientali della valle e delle diverse esigenze di ognuno. Tra le specie presenti è possibile citare: volpe (Vulpes vulpes ), tasso (Meles meles), faina (Martes foina), martora (Martes martes), scoiattolo comune (Sciurus vulgaris , detto anche scoiattolo rosso), capriolo ( Capreolus capreolus ), e numerose specie di chirotteri. Ancora frammentaria ma costante nel tempo è la presenza di alcuni individui di lontra europea (Lutra lutra ).
Problematiche conservazionistiche sono causate dalla nutrita presenza di cinghiali ( Sus scrofa ) e di specie alloctone quali scoiattolo grigio ( Sciurus carolinensis ) e nutria ( Myocastor coypus ).

- UCCELLI
Indubbiamente uno dei gruppi animali che conta la presenza più massiccia nell’area appartiene agli uccelli. Possiamo vantare infatti 320 specie adatte grazie all’estrema diversità degli ambienti e al buon stato di conservazione di essi. Oltre a numerose specie di passeriformi, gli ambienti agricoli e fluviali ospitano svariate specie di ardeidi, limicoli ed anatidi. Numerose sono anche le specie boschive, tra cui picchi, rapaci notturni e diurni.

- RETTILI
All’interno del parco sono state censite 13 specie di rettili. Degna di interesse è la presenza dalle ormai rara testuggine palustre europea ( Emys orbicularis ), minacciata dalla rarefazione degli habitat e dalla ingombrante presenza di numerose testuggini palustri americane ( Trachemys scripta ) di origine ferale. Ricca è la presenza di ofidi, tra cui la vipera comune ( Vipera aspis , molto rara in pianura), e gli innocui saettone comune ( Zamenis longissimus ), biacco ( Hierophis viridiflavus ), natrice viperina ( Natrix maura ), natrice dal collare settentrionale ( Natrix natrix ), natrice tassellata ( Natrix tassellata ). Tra i sauri ricordiamo ramarro occidentale ( Lacerta bilineata ), lucertola muraiola ( Podarcis muralis ), lucertola campestre ( Podarcis sicula ) ed orbettino ( Anguis veronensis ).

- ANFIBI
Non poca rilevanza viene coperta da questo gruppo animale, basti pensare che nell’area del parco troviamo 10 delle 20 specie di anfibi presenti nella regione, tra cui 2 delle specie più seriamente minacciate di estinzione, come il rospo della vanga ( Pelobate fuscus insubricus ) e la rana di Lataste ( Rana latastei ). Altri anfibi anuri sono rospo comune ( Bufo bufo ), rospo smeraldino ( Bufotes viridis balearicus ), raganella italiana ( Hyla intermedia ), rana verde ( Pelophylax synklepton esculentus ), rana agile ( Rana dalmatina ). Tra gli anfibi urodeli più comuni troviamo salamandra pezzata ( Salamandra salamandra ), tritone punteggiato ( Lissotriton vulgaris ) e tritone crestato ( Triturus carnifex ).

- PESCI
Grande interesse viene ricoperto dalla fauna ittica, vista la presenza di grandi fiumi (Ticino, Sesia) e di una fitta rete idrografica composta anche da torrenti e da numerosi canali artificiali. Tra le specie ittiche di importanza conservazionistica è d’obbligo indicare il raro storione cobice ( Acipenser naccarii ), la trota marmorata ( Salmo marmoratus ), il pigo ( Rutilus pigus ), la savetta ( Chondrostoma soetta ), il temolo padano ( Tymallus aeliani ) ed il cobite mascherato ( Sabanejewia larvata ).

- INVERTEBRATI
Si tratta di un gruppo variegato, che raggruppa animali molto differenti e di cui spesso è sottovalutata l’importanza. Tra i crostacei, la specie simbolo è il gambero di fiume ( Austropotamobius pallies ), minacciato dall’inquinamento e dall’alterazione degli habitat fluviali, e dalla presenza di crostacei alloctoni come il gambero rosso della Lousiana ( Procambarus clarkii ) ed il gambero americano ( Faxonius limosus ). Tra i molluschi d’acqua dolce, sono presenti: Vertigo moulinsiana , specie relitta di gasteropode tipica di ambienti umidi e Unio elongatulus , un bivalve di ambienti lentici dal fondo sabbioso.
Il gruppo più numeroso è senza dubbio quello degli insetti. Tra i lepidotteri (farfalle) notevole importanza è rivestita dalla presenza di Coenonympha oedippus , tipica degli ambienti di baraggia, e di Lycaena dispar , tipica di paludi e zone umide planiziali. Tra gli odonati (libellule e damigelle), rilevante è la presenza negli ambienti di baraggia dell’invernina delle brughiere ( Sypecma paedisca ), mentre negli ambienti fluviali ombreggiati si segnala la smeralda di fiume ( Oxygastra curtisii ).
Tra i coleotteri troviamo il raro Carabus olympiae , endemico delle Prealpi Biellesi e tipico di pascoli e faggete montane. Negli ambienti forestali, in presenza di grandi querce mature, è possibile incontrare il cervo volante ( Lucanus cervus ) e il cerambice della quercia ( Cerambyx cerdo ).
Si ricorda che per il recupero degli animali selvatici è convenzionato con la Provincia di Novara il Rifugio Miletta di Agrate Conturbia (NO).

Fauna..Dove?

FAINA: Parco Ticino, Fondo Toce, Lagoni Mercurago, Baragge Rovasenda Piano Rosa, Buccione, Mesma.
La faina è un mammifero carnivoro di 40-50 cm con una coda di 25 cm. pelo corto e folto, dorso marroncino e una caratteristica macchia bianca su collo e gola che si estende fino al ventre. Ha abitudini notturne.

LICENA DELLE PALUDI: Parco Ticino, Lame del Sesia, Baraggia di Rovasenda, Garzaia, Rio Druma.
La Licena è una farfalla dal color arancio che frequenta ambienti umidi, rive di fontanili e canali irrigui. E' una specie ritenuta a rischio in quanto in declino in tutta Europa.

PELOBATE FOSCO: Parco Ticino.
E' un anfibio tipico della Pianura Padana ma che ormai è diventato molto raro a causa della riduzione e frammentazione del suo habitat. Gli adulti trascorrono la loro vita in gallerie scavate nel terreno morbido dalle quali escono solo per nutrirsi e riprodursi, in primavera.

CERVO VOLANTE: Parco Ticino, Lame Sesia, Baraggia Bellinzago.
Il cervo volante è un grosso coleottero lungo da 2 a 8 cm chiamato così per via delle lunghe mandibole che ricordano le corna di un cervo. Gli adulti hanno una vita breve, solo di qualche mese, e si nutrono di nettare e linfa.

SUCCIACAPRE: Ampia diffusione.
Uccello migratore dalle dimensioni di un merlo con piumaggio mimetico, testa grande e becco largo circondato da una caratteristica peluria. Attivo dal tramonto.

RAMARRO OCCIDENTALE: Ampia diffusione.
Rettile simile alle lucertole ma che può raggiungere i 45 cm di lunghezza. Il corpo del maschio è verde brillante con striature nero-brunastre sul dorso e gialle sul ventre mentre quello della femmina ha una colorazione variabile, dal verde al beige. Vive ai margine dei boschi, in ambienti aperti e prati.

AIRONE BIANCO MAGGIORE: Parco Ticino, Canneti Dormelletto, Fondo Toce, Lame Sesia, Garzaia Rio Druma.
Questo airone è il più grande tra gli Ardeidi presenti in Europa. Il suo piumaggio è completamente bianco, becco generalmente giallo e zampe nerastre o giallo sbiadite alla base. Frequenta ambienti umidi, canneti, laghi e fiumi e risaie.

Centro Recupero Fauna Selvatica Miletta

Ricordiamo che per il recupero della fauna selvatica è attivo il Rifugio Miletta convenzionato con la Provincia di Novara sito in Agrate Conturbia.

Il Rifugio Miletta è nato nel 2013, da un’idea di Alessandra e Giorgio che, grazie all’aiuto di amici e familiari, decisero di fondare il progetto e forti di una grande esperienza acquisita negli anni e di una radicata passione comune, hanno costruito e portato avanti l’intera struttura, accudendo personalmente tutti gli ospiti non umani, insieme all’insostituibile e fondamentale sostegno di tutti i volontari, che tutti i giorni, aiutano il Rifugio Miletta nel proseguire il proprio sogno.

Contatti:
Via Visconti 31, 28010 Agrate Conturbia (NO)
Alessandra +39 346 313 2222 (solo per emergenze selvatici)
La Flora nelle zone umide

Flora in Fontanili e Risorgive (acqua limpida)

CRESCIONE ACQUATICO: Spesso trovato lungo le sponde dei passaggi d’acqua situati in zone boschive e umide, il crescione acquatico (Nasturtium Officinale) è una pianta erbacea e perenne che può raggiungere il mezzo metro di altezza. Il fusto è ascendente e glabro, presenta delle foglie rotondeggianti a disposizione alternata e termina in infiorescenze. I fiori, presenti da marzo a luglio, sono bianchi e costituiti da quattro petali disposti a Croce di Sant’Andrea e sei stami, quattro più lunghi e due brevi; fatto, questo, tipico della famiglia delle Crucifere, cui il Crescione appartiene.

SEDANO D'ACQUA: Il sedano d’acqua (Helosciadium Nodiflorum) cresce lungo corsi d’acqua pulita e corrente producendo grandi isole di vegetazione che spesso sopravanzano nettamente la superficie dell’acqua. I fusti, lunghi sino a un metro circa sono cavi e molto ramificati; procedono inizialmente prostrati al suolo per poi levarsi eretti ed arricchirsi di foglie dentellate. Nel periodo da giugno a settembre, è possibile apprezzarne le ombrellette di piccoli fiori bianchi.

MENTA ACQUAIOLA: Questa pianticella si caratterizza, prima che per il suo aspetto, per il profumo tipico che si fa più intenso e penetrante quando è colpita dai raggi del sole. Si presenta con un’altezza che varia dal venti ai settanta centimetri, fusti eretti di colore verde vivo e foglie opposte e picciolate con apice appuntito e margine dentato, o crenato. I fiori, presenti comunemente tra giugno e settembre, sono piccoli, di colore rosa o viola chiaro e si presentano in un capolino quasi sferico terminale e in uno e più verticilli all’ascella delle coppie di foglie. Su fusto e foglie della menta acquaiola, o acquatica, (Mentha Aquatica) è possibile notare dei piccoli peli: questi non sono altro che la sede delle ghiandole escretrici dell’essenza di menta.

GAMBERAIA MAGGIORE: Situata più frequentemente nelle acque a corso lento, La gamberaia maggiore (Callitriche Stagnalis), insieme alle altre piante del genere delle Callitriche, può crescere fino a creare cuscini sommersi, oppure con la superficie superiore galleggiante. Questa pianta è facilmente identificabile grazie alle caratteristiche foglie dalla forma spatolata, opposte e decussate, distribuite lungo il fusto in rosette galleggianti. La fioritura avviene nel periodo tra marzo e settembre con fiori piccolissimi a cui seguono frutti altrettanto piccoli (di diametro minore a un millimetro). E’ una pianticella è perenne e può svilupparsi anche in ambiente subaereo, purchè sia in zone molto umide.

VERONICA D'ACQUA: La Veronica d’acqua (Veronica beccabunga) è una pianta erbacea perenne che cresce sul bordo delle acque correnti, è completamente glabra e può avere un’altezza variabile tra i venti e i sessanta centimetri. Presenta un fusto molto ramificato e in genere prostrato nella parte basale da cui derivano fusti fioriferi ascendenti. Lungo il fusto sono presenti foglie dalla lamina ovata, carnose, opposte e di colore verde scuro lucente. Le inflorescenze, presenti da aprile a settembre, sono costituite da 10-20 fiori molto piccoli di colore celeste o blu intenso formati da solo quattro petali.

Flora nelle Lanche e Mortizze (acqua stagnante)


NINFEA BIANCA:. Nonostante la Ninfea bianca (Nymphaea alba) sia tra le piante acquatiche più conosciute, non è la più frequente abitatrice delle acque stagnanti. Il fusto di questa pianta giace sepolto tra i sedimenti del fondo, dove si ramifica più volte e presenta delle gemme da cui si sviluppano le foglie, il cui picciolo cilindrico si allunga fino a permettere il galleggiamento delle stesse. Le foglie possiedono la caratteristica forma rotondeggiante interrotta da un seno acuto che si estende sino al centro della foglia, là dove si inserisce il picciolo, su cui sono presenti dei canali aeriferi che permettono il trasporto dell’ossigeno, prodotto dalla fotosintesi nelle foglie, sino al fusto. Il fiore bianco, presente da aprile a settembre, si apre sulla superficie delle foglie e può arrivare a misurare anche quindici centimetri di diametro.

NINFEA GIALLA o NANNUFARO: Questa ninfea, molto più comune della precedente, presenta una foglia molto simile alla Ninfea bianca, motivo per cui non è semplice distinguerle. Nel caso del Nannufaro (Nuphar luteum), però, il lembo è privo di rivestimenti cerosi e quindi di consistenza molto più delicata: risulta quasi trasparente, ondulato e crespato. Quando la pianta si sviluppa a piccolissima profondità, inoltre, le foglie galleggianti possono addirittura rimanere drizzate verticalmente sopra la superficie dell’acqua. E’ chiaramente distinguibile, invece, dai più piccoli fiori gialli (di circa quattro-cinque centimetri di diametro) che compaiono tra maggio e agosto sul peduncolo, che li tiene sollevati di qualche centimetro sopra il pelo dell’acqua. Il frutto è piuttosto ingrossato e completa la sua maturazione in superficie per poi ricadere sul fondo, dove i semi potranno germinare.

MILLEFOGLIO ACQUATICO: Il Millefoglio acquatico (Myriophyllum Spicatum) è tra le specie acquatiche più comuni sia in acque torbide sia correnti. Negli stagni si presenta in grandi coperture che interessano l’acqua in tutta la sua profondità. Le foglie, infatti, sono completamente sommerse e sono ben riconoscibili in quanto ridotte a una serie di lacinie capillari con una disposizione rigorosamente pennata che dà loro l’aspetto di piume di colore verde scuro. L’unica porzione emersa della pianta è l’infiorescenza, lunga sino a sette centimetri e presente da giugno a settembre. I fiori sono relativamente piccoli e posti sull’asse che continua il fusto; quelli superiori sono maschili, mentre quelli inferiori femminili.

BRASCA COMUNE o LINGUA D'ACQUA: Tra le piante più diffuse nel Parco del Ticino troviamo la Lingua d’acqua (Potamogeton natans), le cui foglie foglie galleggianti, di forma ellittica, costituiscono sovente ampie coperture di colore verde scuro sulla superficie delle acque. Ai lati dell’inserzione del picciolo nella foglia è possibile notare due piccole pieghe che tendono a ricoprire l’origine del picciolo stesso. Su di esso, a poca distanza dal lembo fogliare, troviamo una breve zona bianca che costituisce un carattere assai preciso per la distinzione della pianta. Durante un periodo che spazia da maggio a settembre, il Potamogeton natas produce spighe il cui peduncolo ha la grandezza del fusto. Questa pianta predilige le acque profonde, per cui, spesso, non ci si può avvicinare per l’osservazione.

BRASCA TRASPARENTE o ERBA TINCA: Da maggio ad agosto, periodo di fioritura, l’Erba tinca (Potamogeton lucens) espone sulla superficie dell’acqua le sue spighe lunghe circa cinque centimetri, di colore verdebruno. Al di sotto dei robusti peduncoli che sorreggono le infiorescenze, troviamo dei fusti molto lunghi (talvolta raggiungono i cinque metri), ramificati che prendono origine da un rizoma infisso nel fondale. Le foglie, di forma ovale allungata, sono disposte in maniera alternata lungo il fusto e presentano un picciolo molto breve o addirittura nullo; sono di colore verde vivo, ma molto sottili, tanto da risultare quasi trasparenti.

La Flora nelle baragge

BRUGO: Trovato comunemente nelle zone piovose a suolo acido, il Brugo (Calluna Vulgaris) è un arbusto
sempreverde di piccole dimensioni, raramente superiore al metro di altezza, caratterizzato dalla presenza
di foglie aghiformi opposte e alterne e, sulla parte apicale dei fusti, di piccoli fiori roseo-violetti o bianchi nel
periodo tra luglio e novembre.

GINESTRA DEI CARBONAI: La ginestra dei carbonai (Cytisus scoparius) è un arbusto caducifoglio alto da uno a
tre metri e molto ramificato, costituito da fusti eretti, glabri e striati. Nella stagione favorevole, presenta
piccole foglie tripartite e fiori a cinque petali di colore giallo-oro, grandi circa due centimetri, che ricoprono
la pianta da maggio a giugno. Questa pianta ha una buona resistenza al freddo, infatti sopravvive fino a una
temperatura di -20°C.

ERIA ARBOREA: E’ un arbusto sempreverde che può arrivare ad avere la forma di piccolo alberello. Presenta
rami dal portamento eretto, di colore bruno-rossastro e con evidenti screpolature, mentre le foglie sono
aghiformi, lunghe fino a cinque centimetri e di colore verde scuro, con margine dentellato. I fiori sono
bianchi e numerosi, riuniti in infiorescenze a grappolo nella parte superiore dei rami; la fioritura avviene tra
febbraio e giugno a seconda del clima. Grazie alla sua presenza spontanea in tutto il Paese, l’erica arborea
svolge un importante ruolo di riforestazione delle aree colpite da incendi.

FELCE AQUILINA: Una delle più diffuse felci del continente europeo è sicuramente la felce aquilina (Pteridium
aquilinum), una pianta perenne di altezza variabile tra i trenta e i duecento centimetri che predilige i luoghi
umidi e ombrosi. E’ strutturata in fronde, divise in tre elementi portanti: pinne, pinnule e lobi o segmenti
ultimi oblunghi. Questa pianta è priva di fiori e semi: si riproduce, infatti, per sporificazione.

GINESTRONE COMUNE: Tra gli arbusti sempreverdi troviamo il Ginestrone (Ulex europaeus) che forma densi
cespugli dai rami intricati e particolarmente spinosi. I fusti, infatti, di colore verde scuro e di altezza
variabile tra due e tre metri, sono completamente rivestiti di spine aventi alla base altre spine più piccole
inserite in gruppi di tre. Le foglie sono presenti solamente negli esemplari più giovani, mentre col tempo si
trasformano in fillodi rigidi e spinosi. Durante il periodo di fioritura, generalmente tra febbraio e maggio,
presenta dei fiori gialli raggruppati in inflorescenze, nei cui calici troviamo come frutti dei legumi ovali di
circa due centimetri di grandezza e ricoperti di peli bluastri.

MIRTILLO NERO: Famoso per i suoi frutti, il Mirtillo Nero (Vaccinium myrtillus) appartiene alla famiglia delle
Ericaceae e si presenta come un arbusto di altezza compresa tra i venti e in cinquanta centimetri. E’
costituito da robusti rami con foglie ovoidali, coriacee, di colore verde brillante che diventano giallorossastre in autunno. I fiori sono campanulati, bianchi e dall’aspetto ceroso e raggiungono l’antesi tra
giugno e luglio.

GRAMIGNA ALTISSIMA: Appartenente alla famiglia delle Graminacee, la Gramigna altissima (Molinia
Arundinacea) è una pianta dal portamento eretto pur avendo un busto leggero e flessibile; si dispone a
formare piccoli cespi di fogliame dell’altezza di mezzo metro, ma in grado di raggiungere i due metri in
estate grazie alla crescita delle infiorescenze. Possiede foglie strette e ricadenti con colorazione verde scuro
in estate e dorata in autunno.

ARNICA MONTANA:. L’arnica montana è una pianta medicinale appartenente alla famiglia delle Asteraceae. E’
una pianta perenne, erbacea, di altezza variabile tra i venti e i cinquanta centimetri; il fusto è eretto e poco
ramoso ed è ricoperto di peli, alcuni semplici allungati, altri ghiandolari brevi. Una caratteristica dell’arnica
montana è la presenza di foglie basali intere disposte a croce, spatolate e di colore verde pallido, che si
sviluppano durante il primo anno di vita. Durante il secondo anno, invece, si sviluppa il fusto, lungo il quale
spuntano uno o due paia di piccole foglie opposte. I fiori, quasi sempre solitari, si trovano all’apice di lunghi
peduncoli e presentano un colore giallo-aranciato; vengono utilizzati per ottenere prodotti ad uso
medicinale in quanto sembrano avere proprietà antinfiammatorie, antidolorifiche e antibiotiche.

GINESTRA SPINOSA: La ginestra spinosa (Genista Germanica) è un piccolo arbusto alto tra i venti e i quaranta
centimetri molto diffuso nelle boscaglie assolate e nelle brughiere. E’ costituita da un fusto legnoso e
striato, spesso spinoso, lungo il quale possiamo trovare le foglie ovato-lanceolate dal margine peloso. Tra
aprile e giugno si arricchisce di piccoli fiori gialli disposti in racemi fogliosi. NB la ginestra spinosa è tossica
se ingerita e, assunta ad alte dosi, può provocare paralisi respiratoria.

GINESTRA MINORE: Si distingue dalla ginestra spinosa per l’assenza di spine e per la presenza di fusto legnoso
solo alla base. I rami sono verdi e ascendenti, con un’altezza variabile tra i trenta e gli ottanta centimetri. La
ginestra minore (Genista tinctoria) è una specie estremamente polimorfa, infatti può presentarsi con un
grado di pelosità dei diversi organi molto variabile. Le foglie sono disposte in modo alterno, possono avere
una lamina ovato-oblunga o lanceolato-ellittica, mentre il margine è intero. Tra maggio e agosto presenta
numerosi fiori di colore giallo-oro, riuniti in racemi apicali fogliosi.

Flora..Dove?

GLADIOLO DI PALUDE: La Bessa, Baraggia di Rovasenda, Baraggia di Candelo, Baraggia di Piano Rosa.
Il gladiolo di palude è una pianta perenne e bulbosa alta fino a 60 cm, con una vistosa infiorescenza a spiga formata da 3-6 fiori rosa-fucsia. Cresce in pascoli e pendii erbosi, su suoli umidi o ricchi di humus.

DROSERA INTEMEDIA: Lagoni di Mercurago.
E' una pianta erbacea alta una decina di centimetri con foglie spatolate disposte a rosetta. Le foglie sono ricoperte da ghiandole mucillaginose che secernono una sostanza utile per intrappolare gli insetti che vengono poi digeriti. Così la pianta riesce a ricavare maggiori nutrienti oltre a quelli presi dall'ambiente.

ORCHIDEA SCREZIATA: Parco Ticino.
Pianta erbacea di 10-30 cm con fiori rosa- porpora. Fiorisce in aprile-maggio nelle radure erbose e in passato era molto diffusa ma ad oggi, considerando la progressiva scomparsa dell'habitat che la ospita, è diventata molto rara.

FELCE FLORIDA: Parco Ticino, Fondo Toce, Lagoni Mercurago.
felce di grandi dimensioni, altra fino a 150 cm. vegeta in terreni umidi e acidi, soprattutto in boschi igrofili, paludi e torbiere. E' una specie molto antica, relitto di epoche glaciali del Quaternario.

RODODENDRI: Parco Burcina.
La Valle dei Rododendri raggiunge il suo massimo splendore nel mese di maggio quando splendidi esemplari fioriscono stupendo il visitatore con colori sgargianti e cultivar uniche.

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