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Interventi di riqualificazione al laghetto del Parco Burcina: centro di recupero per le tartarughe invasive

20 mars 2023

L'ente di gestione delle aree protette del Ticino e del Lago Maggiore comunica l'avvio di un
importante intervento di pulizia e riqualificazione del laghetto della Burcina.
Si tratta di uno degli interventi che era già stato inserito nella programmazione delle attività
dell’Ente alla Riserva Naturale del Parco Burcina che viene avviato in questi giorni con l'impegno
degli operai e dei guardiaparco dell'ente che stanno intervenendo sul laghetto ai piedi di Casino
Blu per predisporre le attività di svuotamento, aspirazione dei fanghi presenti e pulizia del sito.
Contestualmente saranno prelevate le molte tartarughe presenti, per le quali si è già messa in
campo una importante collaborazione fra ente di gestione e la Delegazione FAI di Biella, che a
seguito dell’ottimo posizionamento del Parco nell’XI Censimento Nazionale dei Luoghi del Cuore,
ottenuto grazie anche al profondo coinvolgimento di Guido Piacenza, sì è proposta di prendersi
carico dei costi di trasferimento degli animali presso una struttura specializzata.
Spiega l'arch. Monica Perroni, direttrice ad interim dell'ente: "Ora più che mai si sono
presentate le condizioni per agire in modo celere. La finestra temporale di intervento è molto
limitata poiché bisogna operare ora che il livello di acqua presente è, a causa dei noti problemi di
siccità, piuttosto basso ma in un momento tale che ci permette di proteggere comunque la
riproduzione degli anfibi. Ci siamo infatti avvalsi della consulenza dei nostri esperti erpetologi e
ittiologi. Le ovature degli anfibi già deposte, a rischio per la sopravvivenza considerata la
presenza delle numerose trachemys che si nutrono di tutto ciò che capita nei loro paraggi, al
momento sono presenti in numero fortemente limitato e saranno spostate nei laghetti all'ingresso
senza alcun danno per le stesse, garantendo così la riproduzione annuale degli anfibi."
La problematica da gestire non riguarda solo la tutela della riproduzione degli anfibi ma
soprattutto la gestione delle tante tartarughe presenti al laghetto a causa degli abbandoni che si
sono verificati negli anni. Si tratta infatti di esemplari di trachemys scripta, meglio conosciuta
come "tartaruga americana", il cui nome fa ben comprendere come non si tratti di un esemplare
autoctono. Non solo è stata inserita nell'elenco delle 100 specie esotiche invasive più dannose al
mondo ma viene comunemente ritenuta una temibile predatrice di anfibi, pesci e uccelli acquatici
e concausa della diminuzione degli esemplari dell'autoctona tartaruga palustre europea, l’Emys
orbicularis, che ha una natura più remissiva delle tartarughe americane, ciò la rende svantaggiata
nella lotta sia per il cibo sia per il territorio.
"È un intervento al quale tengo molto - spiega la Presidente dell'EGAP Ticino e Lago
Maggiore, avv. Erika Vallera - Innanzitutto perché l'ultima pulizia del laghetto risale a 15 anni fa
e non era più accettabile rimandare oltre l'intervento di pulizia, anche per garantire adeguate
condizioni igienico sanitarie. E poi perché è stata l'occasione per rafforzare la bella
collaborazione già avviata fra Ente di Gestione, FAI delegazione di Biella e la famiglia Piacenza
per la tutela dello straordinario patrimonio che la Burcina rappresenta. La rete che si è creata ci
permetterà infatti di garantire lo spostamento presso un centro autorizzato degli esemplari di
trachemys presenti. L'intervento avrà anche un carattere educativo poiché prevediamo
l'apposizione di pannelli esplicativi al fine di rendere consapevole la comunità del pericolo che
rappresentano questo tipo di abbandoni per la biodiversità locale e per sensibilizzare
sull'importanza di non introdurre specie invasive alloctone nei propri territori."
La trachemys scripta è una specie esotica invasiva la cui introduzione nel territorio nazionale è
vietata ma, malgrado il divieto di rilascio nell'ambiente, negli anni molte persone hanno
abbandonato i propri esemplari di "tartarughine d'acqua" al laghetto della Burcina causando la
situazione attuale estremamente problematica.
Il personale del parco, insieme agli esperti del centro di raccolta, procederanno pertanto alla
cattura e al trasferimento degli esemplari presso una struttura autorizzata e attrezzata per la loro
corretta gestione. Si tratta de "La Casa di Tarta" in Emilia Romagna, centro per la detenzione
delle tartarughe esotiche invasive Trachemys Scripta che offre servizio a privati e pubbliche
amministrazioni per il conferimento e la detenzione delle testuggini palustri americane nel rispetto
delle normative vigenti in materia ambientale e di benessere animale.
Un'operazione di grande tutela ambientale ma costosa, resa possibile grazie al sostegno del FAI
che coprirà interamente i costi, attraverso una raccolta fondi di cui a breve sarà la Delegazione
FAI cittadina a fornire tutti i dettagli.

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