26 octobre 2022
Oltre 140: è questo il numero di persone che sabato 22 ottobre ha seguito il workshop organizzato dall'Ente G.A.P. Ticino e Lago Maggiore dal titolo: “PIOMBO NELLE MUNIZIONI DA CACCIA: PROLEMI e SOLUZIONI ”, una metà presente nella prestigiosa sede di Villa Picchetta a Cameri (NO) e i restanti collegati in streaming.
Un parterre diversificato: cacciatori, guardieparco, forze dell'ordine, guardie ecologiche volontarie,
cittadini; tutti provenienti da diverse zone, non solo piemontesi.
Una giornata impegnativa che è iniziata alle 9:30 con i saluti istituzionali da parte della Presidente del Parco – Erika Vallera – insieme all'assessore all'ambiente e ai rapporti con il Parco del Comune di Cameri – Elena Nardulli – e proseguita fino a metà pomeriggio con l'alternarsi degli interventi di Roberto Viganò, Alessandro
Andreotti, Ettore Zanon ed Enrico Bassi.
Un tema di notevole rilevanza per la comunità scientifica che interessa già le aree protette, come spiega la Presidente dell'EGAP Ticino e Lago Maggiore Vallera: "Le misure di conservazione per la tutela della Rete Natura 2000 del Piemonte e il nostro piano faunistico prevedono che il munizionamento sia privo di piombo all'interno delle nostre aree. I parchi sovente hanno un ruolo di sperimentatori di pratiche gestionali più sostenibili, anche per questo abbiamo voluto organizzare questo incontro. Un tema delicato che è stato affrontato partendo da dati oggettivi confermati da studi e ricerche, con l'obiettivo di rendere accessibile al pubblico un dibattito serio e costruttivo a vantaggio dell'ambiente e della salute umana ed animale. L'attività di educazione ambientale del Parco passa anche attraverso l'organizzazione di giornate di questo tipo. "Ringrazio i relatori", conclude Erika Vallera, "gli Enti che hanno patrocinato l'evento, i tanti partecipanti e gli AIB, la cui collaborazione è sempre molto preziosa per noi.”
Una giornata di sensibilizzazione, come sottolinea anche Alessandro Andreotti (ISPRA): "Quella di sabato è stata un'importante occasione per sensibilizzare l'opinione pubblica in generale e il mondo venatorio, in particolare su un tema di grande attualità che sino ad ora ha trovato una scarsa eco sui mass media. La partecipazione di relatori differenti per formazione e professionalità ha consentito di trattare l’argomento sotto più aspetti tra loro complementari. È interessante notare come, nonostante le diverse storie individuali e le diverse sensibilità, gli esperti abbiano convenuto sulla necessità di pervenire al superamento dell’uso del piombo nelle cartucce e nei proiettili da caccia. Il dibattito ora non è più incentrato sull'utilità o meno di eliminare questo metallo. Ora se ne dà per scontato il superamento e si discute sui modi e sui temi con cui si dovrà passare all'utilizzo delle munizioni alternative.”
Un parterre diversificato: cacciatori, guardieparco, forze dell'ordine, guardie ecologiche volontarie,
cittadini; tutti provenienti da diverse zone, non solo piemontesi.
Una giornata impegnativa che è iniziata alle 9:30 con i saluti istituzionali da parte della Presidente del Parco – Erika Vallera – insieme all'assessore all'ambiente e ai rapporti con il Parco del Comune di Cameri – Elena Nardulli – e proseguita fino a metà pomeriggio con l'alternarsi degli interventi di Roberto Viganò, Alessandro
Andreotti, Ettore Zanon ed Enrico Bassi.
Un tema di notevole rilevanza per la comunità scientifica che interessa già le aree protette, come spiega la Presidente dell'EGAP Ticino e Lago Maggiore Vallera: "Le misure di conservazione per la tutela della Rete Natura 2000 del Piemonte e il nostro piano faunistico prevedono che il munizionamento sia privo di piombo all'interno delle nostre aree. I parchi sovente hanno un ruolo di sperimentatori di pratiche gestionali più sostenibili, anche per questo abbiamo voluto organizzare questo incontro. Un tema delicato che è stato affrontato partendo da dati oggettivi confermati da studi e ricerche, con l'obiettivo di rendere accessibile al pubblico un dibattito serio e costruttivo a vantaggio dell'ambiente e della salute umana ed animale. L'attività di educazione ambientale del Parco passa anche attraverso l'organizzazione di giornate di questo tipo. "Ringrazio i relatori", conclude Erika Vallera, "gli Enti che hanno patrocinato l'evento, i tanti partecipanti e gli AIB, la cui collaborazione è sempre molto preziosa per noi.”
Una giornata di sensibilizzazione, come sottolinea anche Alessandro Andreotti (ISPRA): "Quella di sabato è stata un'importante occasione per sensibilizzare l'opinione pubblica in generale e il mondo venatorio, in particolare su un tema di grande attualità che sino ad ora ha trovato una scarsa eco sui mass media. La partecipazione di relatori differenti per formazione e professionalità ha consentito di trattare l’argomento sotto più aspetti tra loro complementari. È interessante notare come, nonostante le diverse storie individuali e le diverse sensibilità, gli esperti abbiano convenuto sulla necessità di pervenire al superamento dell’uso del piombo nelle cartucce e nei proiettili da caccia. Il dibattito ora non è più incentrato sull'utilità o meno di eliminare questo metallo. Ora se ne dà per scontato il superamento e si discute sui modi e sui temi con cui si dovrà passare all'utilizzo delle munizioni alternative.”
Un uso di munizioni prive di piombo che può fornire anche vantaggi economici, come ha raccontato il dr. Viganò, responsabile scientifico del progetto Filiera Eco Alimentar e nell’ambito del Progetto svolto in Val d’Ossola (Prov. VB): “Il progetto è indirizzato alla valorizzazione delle carni di selvaggina attraverso un miglioramento della tracciabilità e delle qualità igienico sanitarie, abbiamo potuto osservare come la selezione del prodotto da parte dei macellai abbia contribuito a spostare i cacciatori dall’impiego di munizionamento con piombo a munizionamento atossico. In particolare, il minor danno ai tessuti ed il minor scarto nelle fasi di trasformazione del prodotto carni, è stato quantificato con un maggior valore economico della carcassa, che ha spinto in maniera del tutto volontaria il mondo venatorio ad impiegare maggiormente munizionamento free lead."
Guarda al futuro Enrico Bassi, una delle figure più autorevoli a livello nazionale nell' attività di studio dei grandi rapaci che commenta: “È stato incoraggiante osservare che nessuno si sia barricato dietro il muro della facile polemica, ma invece si sia avuta una partecipazione interessata. Auspico continua il vincitore del Premio CISO “Ornitologo dell'anno 2021” l'attivazione di una presa d'atto sulla problematica che si traduca in programmi di dismissione delle munizioni da piombo entro la prossima stagione venatoria per ungulati (le soluzioni atossiche sono infatti già disponibili sul mercato) e 4/5 anni per tutte le forme di caccia che prevedono il munizionamento spezzato (pallini). Non servono più dichiarazioni di intenti né ulteriori dati comprovanti l'estrema pericolosità. Solo sulle Alpi il 50% delle aquile reali e dei grifoni è contaminato gravemente da piombo di origine venatoria.”
Soddisfatto, Ettore Zanon, coordinatore della scuola di formazione permanente nelle materie ambientali, forestali e faunistiche di San Michele all'Adige (TN), a margine dell'evento commenta: “Discutendo di conservazione e gestione della fauna credo sia sempre fondamentale partire da dati scientifici solidi e conoscenze tecniche assodate. Quando non si parte da posizioni ideologiche, ma da ragionamenti concreti, i cacciatori mi sembrano pronti al confronto e disponibili al cambiamento. L’ eliminazione del piombo dal munizionamento è una questione ampia che coinvolge tutte le forme di caccia e quindi tante tipologie di armi e munizioni molto diverse. In alcuni casi le risposte convincenti le abbiamo già, in altri rimane invece qualche problema tecnico da risolvere. Si tratta di sviluppare materiali efficienti, pensando anche al benessere animale, a costi ragionevoli. Ciò richiede un impegno significativo sia dai produttori sia dalla filiera commerciale. In un percorso verso il munizionamento senza piombo, ritengo che l’elemento chiave sia soprattutto prevedere dei tempi di transizione sensati. Interrogarsi su questi temi e fare informazione, come è avvenuto a Cameri, è un punto di partenza essenziale.”
A chiusura della giornata un momento di studio di alcuni reperti naturalistici raccolti direttamente sul campo che inquadrano le conseguenze sugli animali selvatici del problema del piombo.
Guarda al futuro Enrico Bassi, una delle figure più autorevoli a livello nazionale nell' attività di studio dei grandi rapaci che commenta: “È stato incoraggiante osservare che nessuno si sia barricato dietro il muro della facile polemica, ma invece si sia avuta una partecipazione interessata. Auspico continua il vincitore del Premio CISO “Ornitologo dell'anno 2021” l'attivazione di una presa d'atto sulla problematica che si traduca in programmi di dismissione delle munizioni da piombo entro la prossima stagione venatoria per ungulati (le soluzioni atossiche sono infatti già disponibili sul mercato) e 4/5 anni per tutte le forme di caccia che prevedono il munizionamento spezzato (pallini). Non servono più dichiarazioni di intenti né ulteriori dati comprovanti l'estrema pericolosità. Solo sulle Alpi il 50% delle aquile reali e dei grifoni è contaminato gravemente da piombo di origine venatoria.”
Soddisfatto, Ettore Zanon, coordinatore della scuola di formazione permanente nelle materie ambientali, forestali e faunistiche di San Michele all'Adige (TN), a margine dell'evento commenta: “Discutendo di conservazione e gestione della fauna credo sia sempre fondamentale partire da dati scientifici solidi e conoscenze tecniche assodate. Quando non si parte da posizioni ideologiche, ma da ragionamenti concreti, i cacciatori mi sembrano pronti al confronto e disponibili al cambiamento. L’ eliminazione del piombo dal munizionamento è una questione ampia che coinvolge tutte le forme di caccia e quindi tante tipologie di armi e munizioni molto diverse. In alcuni casi le risposte convincenti le abbiamo già, in altri rimane invece qualche problema tecnico da risolvere. Si tratta di sviluppare materiali efficienti, pensando anche al benessere animale, a costi ragionevoli. Ciò richiede un impegno significativo sia dai produttori sia dalla filiera commerciale. In un percorso verso il munizionamento senza piombo, ritengo che l’elemento chiave sia soprattutto prevedere dei tempi di transizione sensati. Interrogarsi su questi temi e fare informazione, come è avvenuto a Cameri, è un punto di partenza essenziale.”
A chiusura della giornata un momento di studio di alcuni reperti naturalistici raccolti direttamente sul campo che inquadrano le conseguenze sugli animali selvatici del problema del piombo.
Pièces jointes
- Enrico Bassi[.jpeg 166,76 Kb - 26/10/2022]
- Ettore Zanon[.jpeg 185,61 Kb - 26/10/2022]
- Gloria Ramello ornitologa ed Enrico Bassi[.jpeg 191,96 Kb - 26/10/2022]
- Relatori[.jpeg 159,04 Kb - 26/10/2022]
- Relatori 2[.jpeg 199,13 Kb - 26/10/2022]
- Relatori 3[.jpeg 126,41 Kb - 26/10/2022]
- Roberto Viganò[.jpeg 165,08 Kb - 26/10/2022]
- Saluti Istituzionali[.jpeg 205,42 Kb - 26/10/2022]
- Visione Reperti[.jpeg 317,13 Kb - 26/10/2022]
- Workshop 22 ottobre[.jpeg 178,84 Kb - 26/10/2022]