Chi Siamo
L’Ente di Gestione delle Aree Protette del Ticino e del Lago Maggiore con sede a Cameri, gestisce oggi oltre 20 aree protette del quadrante nordorientale del Piemonte, situate sul territorio di 60 Comuni, posti lungo la riva piemontese del Lago Maggiore e del Ticino fino al confine regionale. Isole verdi all’interno di una zona fortemente interessata dalla presenza dell’uomo, le aree presentano caratteristiche diverse e si distinguono per la ricca biodiversità.
Siti che richiedono impegno costante per la tutela del patrimonio ambientale, storico-culturale, architettonico e archeologico, i siti sono anche luoghi ideali, di cui godere in modo rispettoso e consapevole, per momenti di svago nella natura. In molti punti sono a disposizione aree attrezzate e parcheggi per i mezzi a motore, da cui è possibile iniziare escursioni a piedi o in bicicletta su una fitta rete di sentieri e piste ciclabili, verso centri visita e punti di interesse.
Siti che richiedono impegno costante per la tutela del patrimonio ambientale, storico-culturale, architettonico e archeologico, i siti sono anche luoghi ideali, di cui godere in modo rispettoso e consapevole, per momenti di svago nella natura. In molti punti sono a disposizione aree attrezzate e parcheggi per i mezzi a motore, da cui è possibile iniziare escursioni a piedi o in bicicletta su una fitta rete di sentieri e piste ciclabili, verso centri visita e punti di interesse.
- Organigramma funzionale 2024[.pdf 397,9 Kb - 05.12.2024]
Brochure aree protette
Disponibile un pdf della nostra brochure per iniziare a scoprire tutte le nostre aree protette.
- Brochure[.pdf 2,29 Mb - 09.03.2021]
Cartina del Territorio
- Mappa di inquadramento[.png 1,05 Mb - 13.05.2021]
- Territorio[.pdf 218,43 Kb - 03.12.2018]
Parco Naturale Della Valle Del Ticino
Il Parco del Ticino piemontese copre una superficie di 6560 ettari. Si estende lungo la riva nord-occidentale del fiume, dall’uscita dal Lago Maggiore fino al confine con la Lombardia, e comprende parte del territorio di undici Comuni: Castelletto Ticino, Varallo Pombia, Pombia, Marano, Oleggio, Bellinzago, Cameri, Galliate, Romentino, Trecate, Cerano. Insieme al Parco Lombardo del Ticino costituisce l’area protetta fluviale più grande d’Europa, riconosciuta patrimonio mondiale nel circuito MAB-UNESCO ed europeo all’interno della rete Natura 2000. Il Parco presenta una notevole varietà di ambienti, ricchi di biodiversità: il fiume scorre dapprima tra alte rive coperte da boschi e brughiere, per allargarsi poi in un’ampia valle caratterizzata da boschi, prati, coltivi, cascine, mulini, canali, ghiareti e lanche, rami secondari del fiume dove l’acqua scorre lenta tra la ricca vegetazione, rifugio per molte specie faunistiche. Tra gli anfibi è presente il Pelobate fosco, un rospo raro e tutelato. Nel territorio del novarese è presente il ZSC Baragge di Bellinzago “ITI 1150008”.
Le Aree Protette Del Lago Maggiore
- Nell’entroterra aronese si colloca il Parco Naturale dei Lagoni di Mercurago che copre una superficie di 473 ettari, suddivisa tra i comuni di Arona (Mercurago), Comignago, Dormelletto e Oleggio Castello. A parte piccole aree urbanizzate il territorio del Parco caratterizzato dalla presenza di prati e pascoli per l’allevamento dei cavalli da corsa, tra cui il Lagone, vero cuore geografico e naturalistico del parco. Il parco presenta notevoli testimonianze archeologiche del periodo golasecchiano, romano e preistorico: il sito palafitticolo preistorico, fonte di preziosi reperti è stato riconosciuto nel 2012 patrimonio mondiale dell’UNESCO.
- La riserva naturale di Bosco Solivo si estende su circa 300 ettari in comune di Borgo Ticino, e si presenta come una zona dolcemente ondulata di particolare rilevanza paesistica, quasi totalmente interessata da depositi morenici dell’anfiteatro del Verbano. L’altura del Motto Solivo (377 metri) e la Piana del Muggiano sono ricoperte da pinete, querceti, castagneti e rigogliosi boschi misti. La Preaguzza o Preia Guzzana è un grande masso erratico in serpentino verde trascinato a valle dai movimenti degli antichi ghiacciai, che vantano la tradizione magica legata alla fecondità.
- La riserva di Fondo Toce, istituita nel 1990, comprende l’ultimo tratto del fiume Toce e parte della sua piana alluvionale. Dal punto di vista naturalistico gli ambienti di questo genere sono tra i più ricchi e preziosi, anche per la drastica riduzione che hanno subito a causa degli interventi di bonifica. L’istituzione finalizzata alla tutela di un ormai raro ecosistema di zona umida organizza il territorio per la sua fruizione a fini scientifici, didattici, ricreativi e culturali e turistici, consentendo il normale svolgimento delle attività agricole e selvicolturali, valorizzando altresì l’economia locale.
- Lungo la riva piemontese del lago maggiore tra Arona e Castelletto Ticino per una lunghezza approssimativa di quattro km ed una superficie di 157 ettari circa, si estende la Riserva naturale dei Canneti di Dormelletto. L’area rappresenta uno degli ultimi esempi con quelli della piana di Fondo Toce, di zona di transizione tra terra ed acqua a prevalente vegetazione spontanea, costituita da canneti. Nonostante la massiccia urbanizzazione moderna, conserva scorci paesaggistici interessanti, come il complesso agricolo di Villa Tesio, casa madre dello storico allevamento di cavalli purosangue della razza Dormello – Olgiata.
Le Aree Protette Del Lago D’orta
Sito nelle vicinanze del Monte Mesma e prospiciente il Lago d’Orta, il Colle della Torre di Buccione rappresenta un aspetto paesaggistico del lago particolarmente significativo anche dal punto di vista boschivo, ed ha alla sommità una torre fortificata, di notevole pregio storico-architettonico, ultimo baluardo di un castello citato su documenti del 1200. Sulla torre di Buccione è posta una campana per la segnalazione di pericolo: l’ultimo esemplare è del 1600.
Alla sommità del Monte Mesma, con una splendida vista sul Lago d’Orta, sorge un complesso monumentale costituito da un convento, edificato nel 1600 sui resti di un castello trecentesco, e alcune cappelle ubicate lungo un percorso processionale. La zona presenta inoltre notevole interesse archeologico con reperti di origine celtica e materiale dell’epoca gallica e romano-imperiale. Le pendici del monte sono ricche di vegetazione ed in particolare di boschi di castagno e di quercia.
Alla sommità del Monte Mesma, con una splendida vista sul Lago d’Orta, sorge un complesso monumentale costituito da un convento, edificato nel 1600 sui resti di un castello trecentesco, e alcune cappelle ubicate lungo un percorso processionale. La zona presenta inoltre notevole interesse archeologico con reperti di origine celtica e materiale dell’epoca gallica e romano-imperiale. Le pendici del monte sono ricche di vegetazione ed in particolare di boschi di castagno e di quercia.
Le Aree Protette Lungo Il Sesia
L’ambiente del Parco delle Lame del Sesia è tipicamente fluviale con lame, meandri, specchi d’acqua, boschi, ghiaie e sabbie. Un’oasi naturale in netto contrasto con il paesaggio circostante caratterizzato dalla predominanza della monocoltura a riso. L’aspetto morfologico del territorio è strettamente condizionato dal fiume Sesia, il quale, avendo carattere torrentizio con ampie escursioni tra i periodi di magra e di piena, conferisce all’ambiente un aspetto mutevole e vario. La fruizione è possibile durante tutto l’anno, sia su percorsi attrezzati e autoguidati, sia con specifiche attività didattiche. È inoltre visitabile, su richiesta, il museo ornitologico, presso la sede.
- Interamente circondata da risaie, in parte facenti parte della riserva Palude di Casalbeltrame, costituisce l’habitat ideale di numerose specie di uccelli acquatici stanziali e nidificanti, nonché luogo di sosta delle specie migratorie che percorrono la fascia tra il Ticino ed il Sesia. Votata dai birdwatcher quale miglior oasi naturalistica d’Italia nel 20019.
- La riserva della Garzaia di Villarboit, situata in posizione distaccata, più a ovest del parco delle Lame del Sesia, si sviluppa su un suolo “baraggivo” e rappresenta un relitto del querco-carpineto planiziale.
- Lungo le rive del torrente Elvo nel comune di Carisio, un’area costituita da boschi naturali ricostruiti con essenze autoctone frammisti a robinieti e boschi golenali con ridotti coltivi costituiti da risaie, si sviluppa la riserva naturale della “garzaia di Carisio”. Nel vercellese è presente anche la ZSC/ZPS “IT 1120014” Garzaia del rio Druma gestita dall’ente Parco.
Le Aree Protette Delle Baragge
Le Baragge, di Candelo, Rovasenda, Piano Rosa, sono a tutela degli ultimi lembi di territorio di brughiera, costituiti da altopiani terrazzati originatisi da depositi fluvio-glaciali accumulatisi nel Pleistocene medio. Un paesaggio, quello delle Baragge, che colpisce immediatamente per la sua semplicità e il suo equilibrio di spazi e forme, per il suo apparire senza confini, esteso all’infinito; un ambiente a tratti sorprendentemente somigliante alla savana africana. Sono le alte pianure biellesi, vercellesi e novaresi ad ospitare questi particolari ambienti, tipicamente in forme di vasti altopiani con quote variabili da 150 a 340 m. le Baragge offrono scorci spettacolari in particolare ad inizio autunno: allo sfolgorante e diffuso colore dorato dell’erba si alternano macchie rosa, tipiche del brugo.
Le Aree Protette Biellesi
- La Riserva Naturale della Bessa è situata allo sbocco della Val d’Aosta e alla base delle pendici meridionali delle Alpi Biellesi. Il giacimento aurifero della Bessa si formò da depositi morenici ricchi di oro trasportati dall’ espansione dei ghiacciai valdostani avvenuta a partire da 1 milione di anni fa. La presenza su molti di questi massi di incisioni rupestri attesta una intensa frequentazione protostorica. La Bessa è considerata la più importante miniera d’oro romana di età Repubblicana. Due suggerimenti di visita: il sentiero pedonale Ciapei parfundà, e l’imponente e misterioso Roc Malegn. In comune di Cerrione si incontra l’itinerario “storico” del Parco: percorre la parte meridionale della Bessa di grande interesse per il ritrovamento avvenuto nel 1997 di una stele antropomorfa, unico esemplare presente nel biellese.
- Il Parco Burcina “Felice Piacenza” è un giardino storico sito nel territorio dei Comuni di Biella e di Pollone, una dolce collinetta a ridosso delle prealpi biellesi. Le origini del parco risalgono alla metà del 1800. Oltre all’aspetto botanico è di particolare rilievo la composizione paesaggistica: un laghetto romantico, le aree prative contornate da boschi come in zona Valfenera, la faggeta del Pian Plà, il viale dei liriodendri, la valle dei rododendri, l’area mediterranea, le viste sulle montagne e sulla pianura che spaziano dal Monviso all’Adamello. La principale attrattiva della Burcina è la collezione dei rododendri che occupa una conca di circa due ettari, e che tra maggio e giugno, durante la fioritura, rappresenta uno spettacolo veramente di eccezione.