16 Juni 2016
Orari:
18 giugno 2016, inaugurazione e visita 17.30
dall19 giugno 2016 tutti i giorni 10.00/22.00
chiuso il giovedì
"Il percorso di ricerca di Alfredo Caldiron, sempre oscillante fra i legami con il reale e le suggestioni dell’astratto, è qui proposto con dipinti in cui prevale un’intensa gestualità e una semplificazione concettuale delle figure.
Le sue atmosfere, che dapprima contengono figure ed edifici appena tracciati e fuggevoli nella dinamicità delle linee, diventano poi insiemi di aria, di luce e di colori. Le sue figure creano incontri che durano solo un frammento di vita, avvolti da atmosfere che, seguendo le suggestioni del tempo o dei cromatismi del cielo si trasformano in riflessi di anima e pensieri.
L’artista, infatti, sempre più frequentemente affida al gesto le proprie tensioni, i propri racconti emotivi, la sua spinta continua verso la sperimentazione che trova, in queste ultime opere, un linguaggio lieve e poetico in cui figurazioni, geometrie e gestualità si fondono in immagini armoniche e leggere. In alcune di esse soggetto principale diventa lo spazio, evocato da sottili linee nere che interrompono un mondo fatto d’aria, di nuvole, di cieli, in cui le testimonianze del paesaggio diventano superfici nelle quali il colore muta, compenetrandosi. Le pennellate, ora rapide e incisive, ora morbide e graduate suggeriscono tensioni e dinamismi atmosferici trasformando le forme rettangolari in primo piano in frammenti di specchi che riflettono umori ed emozioni, attese e ripartenze fissate nell’attimo presente." - Emiliana Mongiat
18 giugno 2016, inaugurazione e visita 17.30
dall19 giugno 2016 tutti i giorni 10.00/22.00
chiuso il giovedì
"Il percorso di ricerca di Alfredo Caldiron, sempre oscillante fra i legami con il reale e le suggestioni dell’astratto, è qui proposto con dipinti in cui prevale un’intensa gestualità e una semplificazione concettuale delle figure.
Le sue atmosfere, che dapprima contengono figure ed edifici appena tracciati e fuggevoli nella dinamicità delle linee, diventano poi insiemi di aria, di luce e di colori. Le sue figure creano incontri che durano solo un frammento di vita, avvolti da atmosfere che, seguendo le suggestioni del tempo o dei cromatismi del cielo si trasformano in riflessi di anima e pensieri.
L’artista, infatti, sempre più frequentemente affida al gesto le proprie tensioni, i propri racconti emotivi, la sua spinta continua verso la sperimentazione che trova, in queste ultime opere, un linguaggio lieve e poetico in cui figurazioni, geometrie e gestualità si fondono in immagini armoniche e leggere. In alcune di esse soggetto principale diventa lo spazio, evocato da sottili linee nere che interrompono un mondo fatto d’aria, di nuvole, di cieli, in cui le testimonianze del paesaggio diventano superfici nelle quali il colore muta, compenetrandosi. Le pennellate, ora rapide e incisive, ora morbide e graduate suggeriscono tensioni e dinamismi atmosferici trasformando le forme rettangolari in primo piano in frammenti di specchi che riflettono umori ed emozioni, attese e ripartenze fissate nell’attimo presente." - Emiliana Mongiat
Anlagen
- INVITO MOSTRA [.pdf 95,14 Kb - 16.06.2016]