Bessa: Sentiero della Fontana del Buchin
Nome | Descrizione |
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Punto di partenza | parcheggio al bivio per Magnano della S.P. 411 Cerrione – Mongrando – area picnic Fontana del Buchin |
Punto di arrivo | parcheggio al bivio per Magnano della S.P. 411 Cerrione – Mongrando – area picnic Fontana del Buchin |
Tempo di percorrenza | 1 h 15 minuti |
Grado di difficoltà | E - escursionistico |
Dislivello | minimo |
Periodo consigliato | primavera - autunno - inverno |
Guide carte | disponibili presso la sede operativa di Cerrione – via Crosa, 1 |
Comuni | Borriana, Cerrione, Mongrando, Zubiena |
Descrizione
Dal parcheggio si attraversa l’area picnic e si raggiunge l’ampia radura dove si trova la “fontana del Buchin”, moderno adattamento a forma di vasca rettangolare che raccoglie l’acqua della sorgente che sgorga dal terreno a poca distanza. Il sentiero sale in breve sul terrazzo superiore, in questa zona molto meno evidente che sul versante Elvo. Immediatamente a sinistra si trova il sito ove giaceva la stele scoperta nel 1997, risalente presumibilmente alla II Età del Ferro (IV-II sec. a.C.) ed ora conservata presso la sede dell’ente a Cerrione.Si prosegue su terreno misto di ciottoli e macchie di alberi, in cui frequenti affioramenti di terreno morenico testimoniano della scarsa ed irregolare consistenza dei cumuli che tendono ad assottigliarsi progredendo verso il termine meridionale dell’altopiano. Dopo una serie di modesti incrementi di quota si raggiunge una deviazione segnalata che conduce ad un punto panoramico da cui si gode un’ampia vista sui cumuli di ciottoli, sull’imponente cordone morenico della Serra, sulle Alpi biellesi e sulla vetta del Monte Rosa. Rientrando sul percorso principale, in breve si giunge all’incrocio con la strada della “Mezza Bessa”: questa strada, che per un lungo tratto segue il culmine della linea di separazione tra i versanti Olobbia ed Elvo, si ritiene sia uno dei pochi resti (trasformato e colmato) del canale che, proveniente dal torrente Viona, alimentava le numerose diramazioni degli impianti di lavaggio della aurifodina. Il percorso prosegue a sinistra sullo stradino orlato da cespugli di brugo, fino alla fontana del “Roc di pè”, dove si svolta ancora a sinistra avviandosi lungo la via del rientro, lasciando a destra i resti di un insediamento con profondi affossamenti e resti di muri. Poco più avanti si esce dal bosco salendo su un pronunciato dosso rettilineo in ambiente aperto e panoramico, dopo di che, ridiscendendo attraverso zone di bosco e radure, si ritorna in pochi minuti al parcheggio.